Editoriale – L’abate Donato Ogliari da Montecassino a San Paolo fuori le mura


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«Studi Cassinati», anno 2022, n. 2
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Con uno scarno comunicato di cinque righe, datato 8 giugno 2022, la Comunità Monastica di Montecassino ha informato che

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«Sua Eccellenza Reverendissima Dom Donato Ogliari, dal 24 ottobre 2014 Arciabate e Ordinario di Montecassino, è stato chiamato da Sua Santità Papa Francesco a guidare la Comunità monastica dell’Abbazia di San Paolo Fuori le Mura a Roma. A S.E. Ogliari è stato inoltre affidato l’incarico di Amministratore Apostolico dell’Abbazia di Montecassino fino a che non sarà eletto il nuovo Abate».

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Un fulmine a ciel sereno per questo territorio. Qualche avvisaglia c’era stata quando il nome di dom Donato era stato inserito nella terna di prelati tra i quali il Santo Padre avrebbe scelto il nuovo arcivescovo di Torino. Poi per la sede del capoluogo piemontese era stato nominato d. Roberto Repole e questo territorio aveva tirato un sospiro di sollievo.

Tutto sembrava esser rientrato, nulla faceva presagire nuovi cambiamenti fino a che nel quotidiano bollettino della Santa Sede dell’8 giugno è stato dato l’annuncio della nomina pontificia di dom Donato ad abate dell’Abbazia Territoriale di S. Paolo fuori le mura a Roma (la cerimonia di immissione si è poi svolta il 13 giugno 2022 alla presenza dell’abate presidente Guillermo Leon Arboleda Tamayo), lasciando così l’abbazia di Montecassino nella quale però continua a permanere rivestendo il ruolo di amministratore apostolico fino all’elezione del nuovo abate.

Dom Donato Ogliari, originario di Erba (Como), laureato in filosofia, proveniente dall’abbazia della Madonna della Scala di Noci (Bari) dove era stato eletto abate nel 2006, era giunto a Montecassino il 23 ottobre 2014, in seguito alla nomina ad abate ordinario fatta da papa Francesco, divenendo così il 192º abate cassinese.

Alla gioia perché finalmente, dopo un anno di gestione da parte di d. Augusto Ricci, amministratore apostolico, e la complicata situazione precedente, veniva ridata a Montecassino la sua guida abbaziale, seguiva immediatamente dopo l’applicazione della disposizione pontifica del Motu Proprio «Catholica Ecclesia» che sanciva il passaggio del territorio della Diocesi di Montecassino alla circoscrizione ecclesiastica di Sora. Infatti papa Francesco aveva disposto che il territorio diocesano (53 parrocchie con i fedeli, il clero secolare e religioso, le comunità religiose, i seminaristi) venisse aggregato alla circoscrizione ecclesiastica di Sora-Aquino-Pontecorvo, il cui nome contestualmente mutava in Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, mentre all’Abbazia territoriale di Montecassino appartenesse la sola area «su cui sorgono la Chiesa Abbaziale ed il Monastero, con le immediate pertinenze» (circa 300 metri attorno al monastero cassinese).

Nel corso di otto anni Dom Donato ha gestito con autorevolezza e con diplomazia le varie situazioni prospettatesi di volta in volta, anche quelle più delicate, a partire, appunto, dalla complessa transizione della modifica della geografia ecclesiastica, determinata da un cambiamento epocale che andava avanti ‘solo’ dal 529 (all’incirca) cioè da quando s. Benedetto era giunto su questo territorio per prendere possesso del territorio donatogli nel distretto di Aquino e da quel momento, ritrovandosi con una sede episcopale vacante, cioè in una circoscrizione ecclesiastica «vedovata», aveva iniziato a esercitare «alcuni degli uffici propri del vescovo» (funzioni poi svolte quasi per un millennio e mezzo dagli abati cassinesi) in quelle popolazioni residenti su tutta un’ampia circoscrizione in seguito definita Terra Sancti Benedicti, arricchitasi nel corso dei secoli con territori anche non in continuità territoriale con Montecassino.

Ora, dall’8 giugno, dom Donato, proprio in coincidenza con il trentesimo anniversario dell’emissione dei voti solenni (avvenuta a Noci, appunto nel 1992) è stato chiamato ad occuparsi, e risolvere, proprio per le sue doti e le sue capacità, questioni delicate in un altro ambito quale quello dell’abbazia di S. Paolo fuori le mura.

Sicuramente a dom Donato è stato affidato un incarico di gran prestigio se solo si considera che il complesso monastico di San Paolo fuori le mura a Roma e la limitrofa basilica, detta anche basilica ostiense, rappresentano una enclave, una zona extraterritoriale che pur ritrovandosi nel territorio italiano appartiene alla Santa Sede (al pari delle basiliche di San Giovanni in Laterano e di Santa Maria Maggiore sull’Esquilino, nonché di vari altri immobili e palazzi).

Il Centro documentazione e studi cassinati-Aps porge cari, sinceri, sentiti auguri a dom Donato per l’impegnativo compito che è stato chiamato a svolgere e tutta l’Associazione appare sicura che saprà affermarsi anche nell’oneroso incarico capitolino.

Il primo incontro dell’abate Donato a Montecassino con una delegazione di soci del Cdsc.

A lui vanno sentimenti di profonda riconoscenza e gratitudine per tutto quello che ha dato al nostro territorio di cui è stato un preciso e costante punto di riferimento. Le sue lezioni accademiche nell’Ateneo di Cassino e nelle scuole del territorio, le sue partecipazioni ai tantissimi incontri, convegni, manifestazioni in genere cui ha preso parte, le sue interviste televisive e giornalistiche, le sue omelie, la sua cortese e cordiale ospitalità (come, recentissimamente, la visita del prof. Francesco Sabatini di cui si dà conto nelle prossime pagine), i suoi studi confluiti in specifiche pubblicazioni anche quelle molto originali come la registrazione dell’audiolibro La Regola di San Benedetto (letta nella versione italiana da dom Donato) hanno rappresentato momenti di vero arricchimento culturale e umano (compresa la condivisione per la passione per musica rock, avendo egli coltivato da giovane anche delle esperienze musicali come batterista di un gruppo).

Tuttavia rimane in tutti quelli che hanno avuto il piacere di frequentarlo nei suoi quasi otto anni di permanenza a Montecassino, un po’ (tanta) delusione per quel forte legame con il territorio che aveva saputo creare e che ora è stato spezzato. Un’amarezza di fondo pervade tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, che hanno potuto apprezzare la sua estrema cordialità, la sua profonda disponibilità, le sue doti umani, le sue qualità spirituali, la sua propensione a partecipare ai tantissimi eventi organizzati localmente, la sua competenza, la sua rigorosa formazione, il suo elevato tasso di cultura.

Infine lunedì 11 luglio 2022, Solennità di San Benedetto Abate, Patrono Principale d’Europa e della città di Cassino, nel corso della Celebrazione Eucaristica l’abate Donato ha salutato la comunità.

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Il Centro Documentazione e Studi Cassinati-Aps porge a S.E. Donato Ogliari sentite condoglianze per la scomparsa della cara madre.

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