I 200 ANNI DEL LICEO CLASSICO «GIOSUÈ CARDUCCI» DI CASSINO: LA STORIA, IL PRESENTE, IL FUTURO (1824-2024)

«Studi Cassinati», anno 2024, n. 4

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 Adriana Letta*

Una giornata storica, quella del 18 ottobre 2024 per il Liceo Classico “Carducci” di Cassino, non solo perché ha compiuto ben 200 anni dalla fondazione, ma perché le iniziative messe in atto sono state tali da segnare sì la celebrazione del passato, ma soprattutto promuovere una riflessione profonda e sfaccettata sul presente per guardare al futuro positivamente, progettualmente e in modo libero e creativo. Inoltre si sono confrontate, collaborando alla buona riuscita, persone diverse, ex allievi, autorità civili e religiose, docenti attuali e del passato, studenti di ieri e di oggi, generazioni e generazioni. Tutti uniti dall’amore per la cultura umanistica. Ad organizzare e coordinare il tutto è stato il Liceo Classico “G. Carducci” con la Dirigente scolastica Licia Pietroluongo, con l’ausilio del Comune di Cassino, della provincia di Frosinone, del Consiglio Regionale della Regione Lazio, della Banca Popolare di Cassino, dell’Associazione “Amici Liceo Carducci”.

La manifestazione celebrativa si è aperta la mattina alle ore 11 nella sede della scuola, con un’ospite speciale: Maria Elisabetta Alberti Casellati, Ministro per le Riforme Istituzionali, ex presidente del Senato, ex alunna del Carducci e Cittadina Onoraria di Cassino. Nella palestra dell’Istituto, dov’era presente il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo e un folto pubblico, si sono alternati gli interventi delle autorità presenti dalla Dirigente Pietroluongo, alla Ministra Alberti Casellati, al Vicesindaco di Cassino Gaetano Ranaldi [delegato dal Sindaco Enzo Salera impegnato a Roma in una manifestazione nazionale sulle questioni di natura industriale], al Presidente del Consiglio Provinciale di Frosinone Gianluca Quadrini, all’avv. Giuseppe Iucci, presidente degli «Amici Liceo Carducci», a rappresentanti degli studenti.

Poi è stato il momento della consegna di targhe-ricordo e dello scoprimento di targhe commemorative. La prima con l’indicazione del Liceo classico «Giosuè Carducci» è stata  apposta all’esterno dell’ingresso dell’Istituto scolastico, la seconda e la terza al primo piano sotto al busto in bronzo raffigurante Giosuè Carducci nonché per ricordare l’autore dell’opera e cioè Antonio Di Zazzo, docente, preside e artista che la donò al Liceo nel 1957 , infine la quarta fatta realizzare dal CDSC, dedicata a Giuseppe Fargnoli, il  preside che si prodigò per riavviare gli studi nella martoriata città di Cassino dopo la guerra.  Altra iniziativa presentata è un opuscolo che narra la storia del “Carducci”, con un saggio storico curato da Gaetano de Angelis-Curtis nel quale sono riportati fatti, persone, problematiche, personaggi, ambienti…

Nel pomeriggio la commemorazione si è spostata presso il Teatro Manzoni, dove gli studenti hanno partecipato da protagonisti, con musiche, coreografie e performances, ricevendo grandi applausi.

Quindi il Convegno «Perché studiare oggi il Latino e il Greco? Le ragioni di una scelta», moderato dal prof. Adriano Della Starza. Il primo chiamato a rispondere è stato don Aniello Crescenzi, docente di materie letterarie Latino e Greco del “G. Carducci” di Cassino, con una riflessione molto profonda, una vera lectio magistralis seguita con la massima attenzione dall’uditorio, ricca di suggestioni e provocazioni. Citando autori ed esempi vari, ha dimostrato che «Lo studio del latino e del greco è in un certo senso come la scoperta di una origine, di un orizzonte di senso, di una appartenenza, ma soprattutto di una relazione che poi ha a che fare con il proprium dell’uomo, lo specifico di noi uomini e donne: la relazione… senza la quale nessuno di noi, ieri, oggi e sempre può vivere. Homo sum, humani nihil a me alienum puto. Qualsiasi uomo e donna ha potuto, può e potrà dirlo con Terenzio. Anche personalità distanti nel tempo, nell’indole e nelle convinzioni attingeranno a quei testi latini e greci, sentendoli immortali». Interessanti e suggestivi anche gli interventi di Michele Napolitano ordinario di Lingua e Letteratura greca dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, di Roberto Nicolai ordinario di letteratura greca dell’Università degli studi di Roma – Sapienza.

Un piacevole intermezzo musicale è stato offerto dal Coro ASDOE (Associazione Docenti Europei), poi quattro studentesse hanno eseguito una bella coreografia.

Alla tavola rotonda «Il Liceo Classico G. Carducci. La storia, il presente, il futuro» è ripreso il confronto di idee: si è parlato del bisogno di sinergia tra la Scuola e le istituzioni, come la Preside Pietroluongo e il Sindaco Salera hanno sperimentato con successo; il dott. Walter Pittiglio, Vicedirettore della BPC, ha illustrato la volontà della Banca di supportare le iniziative culturali. Si è osservato che là dove cresce la cultura, anche la vita sociale ed economica cresce: ne hanno parlato Ermisio Mazzocchi, segretario dell’Associazione “Amici Liceo Carducci” e Giuseppe Iucci, Presidente dell’Associazione. Infine Gaetano De Angelis Curtis, direttore del Centro Documentazione e Studi Cassinati, ha illustrato l’opuscolo realizzato per l’occasione, fornendo fatti storici ed episodi interessanti. Ancora musica per la chiusura, grazie al Coro ASDOE e infine un’ultima “chicca”: la presentazione di un altro ex alunno del Carducci: il prof. Filippo Materiale, che ha raccontato la sua vita e la sua passione per gli studi umanistici.

Una giornata davvero ricca: di ricordi ma non di nostalgia, di soddisfazione per il presente ma senza la pretesa di “essere arrivati”, soprattutto aperta al futuro.

Note a margine di Gaetano de Angelis-Curtis

Per ricordare i duecento anni di istituzione del Ginnasio-Liceo è stato predisposto un opuscolo contenente un saggio storico intitolato Il Liceo Ginnasio «Giosuè Carducci» di Cassino dall’istituzione al secondo dopoguerra. Cenni storici con brevi annotazioni su alcuni docenti, curato da Gaetano de Angelis-Curtis nel quale sono riportate alcune vicende accadute nel corso di due secoli e che appaiono presentate in ordine cronologico dalla costituzione della Scuola pubblica Ginnasiale (delibera del Consiglio  comunale 28 settembre 1824), alla conversione in governativo (G.U. 26 dicembre 1901), all’assunzione della denominazione di «Regio Ginnasio Giosuè Carducci» (decreto del 30 giugno 1907), all’istituzione del Liceo classico (1912), alla distruzione nel corso della Seconda guerra mondiale con conseguente diaspora, al rientro dell’istituto da Alvito (primo novembre 1945), all’inaugurazione del nuovo edificio (15 marzo 1950) e rientro anche delle classi operanti a Sora. Le vicende proposte nel saggio si soffermano anche su questioni concernenti l’edilizia scolastica, oppure sugli elenchi di alcuni collegi dei docenti, oppure su brevi note biografiche relative a importanti docenti che insegnarono al «Carducci» oppure su aspetti non specificatamente scolastici come il ricordo dei caduti della Prima guerra mondiale che avevano frequentato il Liceo.

● Relativamente alla denominazione si sa con certezza che con decreto del 30 giugno 1907 l’istituto scolastico di Cassino assumeva la denominazione di «Regio Ginnasio Giosuè Carducci». Era stato il Consiglio comunale di Cassino a formulare la proposta poi recepita dal Consiglio scolastico provinciale di Caserta. Ma da chi era nata l’idea di intitolare la prestigiosa scuola a Giosuè Carducci (1835-1907) una delle maggiori figure della letteratura italiana e mondiale, insignita del Premio Nobel per la letteratura? Secondo i ricordi di Gaetano Di Biasio, registrati nel suo Diario, l’idea di intitolare il Ginnasio al sommo poeta, scrittore e critico letterario appena scomparso, era stata suggerita da quella cerchia di giovani che animava la vita culturale di Cassino del tempo (poeti, scrittori, letterati, pubblicisti come Carlo Baccari e lui stesso) e poi fatta propria dal direttore del Ginnasio Rossi e da alcuni docenti come Gualtiero Gnerghi e Gesualdo Manzella Frontini.

● Il Cdsc-Aps ha inteso ricordare la figura del preside Giuseppe Fargnoli1, colui che si prodigò per riavviare gli studi nella martoriata città di Cassino dopo il passaggio della guerra. Riuscì infatti a ottenere dall’Amministrazione del sindaco Di Biasio, pur oberata di richieste, «quattro appartamenti di una casa popolare di civile abitazione con un ampio spiazzo davanti», ubicati lungo quella che oggi è chiamata via Pascoli. Così il primo novembre poterono tornare a Cassino le classi del Liceo ginnasio «Giosuè Carducci» operanti in Alvito che rappresenta uno dei primissimi segnali di ripresa della vita della martoriata città, nonché assumeva il significato dell’avvio della ricostruzione e soprattutto della rinascita sociale, fisica e morale dopo l’immane tragedia e la distruzione totale. Un momento altamente simbolico ma la scuola ebbe bisogno anche della solidarietà di tutta l’Italia nei confronti dei suoi docenti e degli intrepidi alunni che non disponevano di nulla. Anche la costruzione dell’immobile dove collocare definitivamente il Liceo Carducci precedette persino quella del Comune che le fotografie dell’inaugurazione della scuola avvenuta il 15 marzo 1950 ritraggono ancora non ultimato. Inoltre il preside Giuseppe Fargnoli, non dimentico di essere un medico, si attivò per preservare studenti e docenti dalla malattia che maggiormente infieriva in quei momenti e cioè la malaria. Così ottenne dalla Pontificia Opera di Assistenza (POA) una minestrina che ogni mattina faceva preparare in modo da ottenere una colazione che gli studenti prendevano per proteggere lo stomaco prima di ingerire l’atebrina, un medicinale antimalarico più potente del chinino. Per tali motivi il Cdsc-Aps ha fatto realizzare una targa in plexiglas delle dimensioni di m. 1,20 x 1 che è stata collocata alla destra della porta d’ingresso della presidenza e riporta questa epigrafe2:

Giuseppe Fargnoli

1882-1950

Medico, titolare di Scienze nei licei

incaricato della Presidenza

fece ritornare a nuova vita,

dalle macerie di guerra,

il Liceo «Giosuè Carducci»

Cassino 18 ottobre 2024

A ricordo nel duecentesimo dell’istituzione 1824-2024

Centro documentazione e studi cassinati

1 Sulla figura di Giuseppe Fargnoli cfr. G. M. Fargnoli, I primi passi per la rinascita di Cassino nel dopoguerra, e T[ancredi] G[rossi], Profilassi antimalarica nelle scuole (Nostra intervista col Preside del Ginnasio-Liceo), in «Studi Cassinati», a. XXIV, n. 2, aprile-giugno 2024, pp. 139-140 e pp. 141-142; G. Fargnoli, Appello agli italiani per la rinascita del Liceo di Cassino, in «Studi Cassinati», a. XXIV, n. 3, luglio-settembre 2024, pp. 213-214.

2 Era stato Alberto de Angelis-Curtis, allora giovane docente del Liceo «Giosuè Carducci» legato da affetto e stima alla famiglia Fargnoli, a dettare, al momento della scomparsa del preside Giuseppe Fargnoli, l’epigrafe che fu riportata sia nel santino funebre sia nella cappella di famiglia ubicata nel cimitero di S. Andrea del Garigliano.

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