LA VILLA RUSTICA ROMANA, DI EPOCA REPUBBLICANA, SITA IN LOCALITÀ LE TORRI, NEL TERRITORIO DI SAN PIETRO INFINE

«Studi Cassinati», anno 2025, n. 1

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di

Maurizio Zambardi

Nella parte occidentale del territorio di San Pietro Infine, in località Le Torri1 (quota 125 metri), a circa 270 metri ad ovest del cimitero comunale, a 400 metri ad est dal confine con il Comune di San Vittore del Lazio, e a 260 metri dal campo di calcio posto più a monte, si trovano i resti di una grossa villa rustica romana di epoca repubblicana2.

Quello che immediatamente segnala la presenza della villa rustica è un grosso muro di sostruzione in opera quadrata e opera incerta, che emerge tra gli olivi e da altri alberi da frutta di vario tipo3.

Il grosso muro, alto in alcuni punti anche 8 metri, borda il limite nord-est della struttura e delimita una serie di terrazze effettuate per regolarizzare il pendio. Il muro in opera quadrata ha filari formati da blocchi di misure che variano, in altezza, da 30 a 60 cm., e in lunghezza da 40 a 120 cm.

Il paramento del grosso muro di sostruzione presenta dei limiti verticali angolari che inducono a ipotizzare che sia stato realizzato in più tempi, inoltre sono anche ben visibili delle riprese effettuate in opera incerta, con misure medie delle pietre pari a 10×20 cm. Il muro si estende per diverse decine di metri, fino a scomparire nel terreno in pendio.

L’opera quadrata e l’opera incerta costituiscono anche la muratura di sostengono a valle delle terrazze; se ne contano quattro, con altezza che varia da 1,50 a 6 metri. All’angolo sud-ovest della terrazza più a valle vi è un casolare di campagna in muratura, disposto su due livelli4.

Dal rilievo dell’area e dallo studio della planimetria dall’alto5, si è avanzata l’ipotesi di come doveva essere l’originario impianto geometrico di tutta la villa. Il modulo di base è un quadrato di lato pari circa 59,28 metri, che corrispondono esattamente a 200 piedi romani6, per cui il modulo sarebbe formato da 200×200 piedi, che corrispondono a circa 80×80 passi7. Il modulo quadrato di base è poi diviso a metà con quella più a monte che forma il grosso terrazzo superiore, mentre l’altra metà è a sua volta suddivisa in tre strisce-terrazze, ciascuna di misure pari a 9,88x 59,28.

Ad una cinquantina di metri a valle del grosso terrazzamento, a margine della strada d’accesso emergono dal terreno due strutture murarie, in opera incerta, allineate e poste a poca distanza tra loro. Ciò ha permesso di ipotizzare che il modulo quadrato di 200×200 piedi può essere raddoppiato, occupando quindi un’area pari a 200×400 piedi (60×120 metri circa).

Sul margine sud-ovest della terrazza più elevata è visibile un grosso frammento in pietra vulcanica recante una superficie concava delle dimensioni pari a 60×60 cm. circa, per uno spessore medio di 20 cm., che porta ad ipotizzare che facesse parte di un manufatto funzionale all’attività agricola, forse una vasca di molitura. A seguito di una profonda aratura fatta con mezzi meccanici, in sommità del grosso muro di sostruzione in opera quadrata, sono stati divelti e accantonati alcuni grossi blocchi squadrati in calcare delle dimensioni simili ai blocchi del muro di sostruzione in opera quadrata e numerosi frammenti di pavimentazione in cocciopesto.

I resti archeologici rinvenuti permettono di datare la villa rustica repubblicana ad un periodo compreso tra il II-I sec. a. C.


 

1 IGM, Foglio n. 160, II N.E.

2 A circa 700 metri dalla Masseria De Rossi, sorta sui resti di un’altra villa rustica romana (cfr. M. Zambardi, La “Masseria De Rossi” presso San Pietro Infine, in «Studi Cassinati», a. III, n. 3, lug.-set. 2003, pp. 200-208).

3 Il sito è stato riportato, con il n. 7, in: M. Zambardi, Tesi di Dottorato di Ricerca in “Metodologie conoscitive per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali” – XXIII° Ciclo – (Seconda Università di Napoli, anni 2007/10) dal titolo Carta archeologica di un settore di territorio a confine tra la Valle del Liri e la Piana di Venafro, 2010.

4 Si ha notizia che nell’ambiente inferiore arrivasse il cunicolo dell’acquedotto che proveniva dalla sorgente Maria SS. Dell’Acqua. Non è stato possibile, al momento, verificare la notizia (cfr. M. Zambardi, Acquedotto romano viene alla luce a San Pietro Infine, in «Studi Cassinati», a. II, n. 2, apr.-giu. 2002, pp. 87-91.

5 Grazie alle immagini di Google Heart e Google Maps.

6 Un piede romano è pari a 29,64 cm.

7 Un passo romano corrisponde a 74 cm.

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