Studi Cassinati, anno 2016, n. 2
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Sabato 18 giugno 2016 nella splendida cornice del Palazzo Ducale di Atina, davanti a una folta rappresentanza di storici, studiosi e appassionati provenienti da vari paesi del Lazio meridionale, si è tenuta la manifestazione di consegna e presentazione del «Fondo librario prof. Torquato Vizzaccaro» consistente in circa 2000 volumi tra manoscritti, testi a stampa, libri antichi (fino al 1835) e moderni (relativi al Lazio meridionale, in particolare zona del cassinate e del sorano) che la famiglia del compianto storico cassinate Torqua- to Vizzaccaro (1918-1983) ha voluto donare al Comune di Atina.
Davanti a tutta la famiglia Vizzaccaro, moglie, figlie e figli con rispettivi coniugi, e nipoti, lì riunita in un ambiente in cui opportunamente facevano bella mostra di sé tutti i libri del fondo suddivisi provvisoriamente per epoche storiche, il sindaco, ing. Silvio Mancini, ha ricordato alcuni aspetti biografici del prof. Vizzaccaro, in particolare quelli che lo legavano ad Atina dove ha risieduto per diversi anni. Dopo aver mostrato alcuni volumi di più pregevole interesse storico, compreso delle monografie inedite su Atina, ha vivamente ringraziato la famiglia Vizzaccaro e l’avv. Michelangelo Montesano Cancellara che nel 2013, quando era vicesindaco di Atina, fu ispiratore e promotore della donazione. Ha poi preso la parola Emilio Pistilli che ha raccontato alcuni aneddoti legati al prof. Vizzaccaro. Quindi i saluti dell’Amministrazione provinciale portati dal consigliere Amata. La semplice ma importante manifestazione è stata chiusa dell’intervento del sen. Francesco Scalia.
Intervento del presidente del CDSC-Onlus
Gaetano de Angelis-Curtis
A nome del Centro Documentazione e Studi Cassinati porgo l’apprezzamento e il plauso per l’iniziativa odierna, ringraziando la famiglia Vizzaccaro che non ha smembrato il patrimonio librario sapientemente e non senza difficoltà rccolto dal prof. Torquato nel corso di tutta la sua vita e che da oggi è a disposizione di studiosi e ricercatori, e ringraziando il Comune di Atina che con sensibilità ha inteso recepire questo fondo librario.
Dopo la scomparsa del prof. Torquato la sua famiglia avrebbe potuto disfarsi delle migliaia di pagine in libri e documenti accumulati in un patrimonio reperito in anni e anni di sacrifici anche economici, invece non solo non lo ha fatto ma per vari decenni ha offerto la propria disponibilità, ha aperto le porte di casa di via Pascoli permettendone la consultazione a studiosi e anche a studenti universitari alle prese con le loro tesi di laurea. Anche la prof.ssa Silvana Casmirri, docente di Storia contemporanea dell’Università di Cassino, ha più volte indirizzato i propri tesisti dai Vizzaccaro. Proprio il rapporto venutosi a instaurare, ha determinato che Giuseppe (Pino) Vizzaccaro mettesse a disposizione della prof.ssa Casmirri il manoscritto del Diario di Gaetano Di Biasio che lo stesso avvocato aveva affidato al prof. Vizzaccaro per pubblicarlo.
Il fatto che Gaetano Di Biasio, il sindaco della ricostruzione di Cassino, avesse individuato in Torquato Vizzaccaro colui a cui affidare quanto di più intimo si possa scrivere oltretutto in momenti così drammatici come gli anni della guerra con il racconto sugli accadimenti della propria vita, con le annotazioni, le riflessioni, le emozioni, i disagi, i malesseri, i patimenti, i pochi sprazzi di felicità, e cioè il suo Diario redatto fin dai primi giorni del suo sfollamento nell’ottobre 1943 a Valvori, sta a dimostrare della fiducia, della stima, della reputazione, della considerazione di cui stava cominciando a godere Torquato Vizzaccaro in quegli anni. Torquato Vizzaccaro iniziò a lavorare sul Diario di Di Biasio ma poi non gli fu possibile completare il lavoro. Per anni quel manoscritto è rimasto in qualche faldone tra le carte di casa Vizzaccaro finché Giuseppe lo consegnò alla prof.ssa Casmirri che ne ha curato la pubblicazione (G. Di Biasio, Diario 1944-1957, a cura di S. Casmirri e G. de Angelis-Curtis, Ciolfi ed., Cassino 2012).
Nei circa trent’anni di studi e pubblicazioni, nei campi d’interesse di Torquato Vizzaccaro dominano gli aspetti storici, artistici, pittorici, specificatamente indagati in due determinati ambiti geografico-territoriali: quello di Cassino-Montecassino e quello della Valle di Comino con Atina al suo centro.
Non mancano studi su Aquino e S. Tommaso, S. Elia Fiumerapido e Francesco Riga, su Acquafondata e il frate Domenico De Filippis, su Galluccio e il brigantaggio postunitario, su Casamari e le sue cinquecentine, e, in Val di Comino, su Alvito e Francesco Gallio, su S. Donato e i Cellucci, ma lì dove Torquato Vizzaccaro ha inteso cimentarsi indagando, analizzando, ricercando, riscoprendo, riguarda le dinamiche storiche, l’arte, le decorazioni pittoriche, le chiese di Cassino e di Montecassino così come di Atina e dei paesi della Valle di Comino, compresi cenni biografici sui cittadini illustri di tali territori.
Oltretutto non va dimenticato il contesto in cui si è venuto a trovare Torquato Vizzaccaro ha svolto le sue ricerche negli anni del dopoguerra. La distruzione di Cassino e Montecassino ha significato, in primis e purtroppo, la perdita di tante vite umane ma ha significato anche la scomparsa di gran parte del patrimonio librario e documentario conservato in archivi e in biblioteche pubbliche e private. Tutto ciò ha determinato, in chi si appresta a svolgere indagini e ricerche, enormi difficoltà nel reperimento delle fonti indispensabili per la ricostruzione delle dinamiche storiche del passato. Ancora oggi e ancor di più nell’immediato secondo dopoguerra in mancanza di documentazione reperibile in loco ci si è dovuti rivolgere a fondi d’archivio da individuare al di fuori di Cassino e del Cassinate.
Accanto alla produzione scientifica non va sottaciuta anche un’altra importante attività svolta da Torquato Vizzaccaro quella cioè di relatore di convegni avendo partecipato a tutta una serie di conferenze su questioni e temi storici che presupponevano, naturalmente, studio e ricerca i cui esiti sono poi confluiti in varie sue pubblicazioni.
Fra tutte le pubblicazioni due sono quelle che maggiormente caratterizzano l’opera scientifica e di ricerca di Torquato Vizzaccaro e cioè Cassino dall’Ottocento al Novecento (Società Editrice Laziale, Roma 1977) e Atina e Val di Comino (Lamberti, Cassino). Al di là dei limiti strutturali delle due pubblicazioni, esse, però, hanno il gran merito di contenere una gran mole di dati e fatti, indagati approfonditamente e perciò risultano imprescindibili e indispensabili per tutti coloro i quali si accingono a svolgere ricerche su Cassino e la Val di Comino.
A prescindere da qualsiasi tipo di valutazione che possa essere fatta o a prescindere da qualsiasi tipo di giudizio che ciascuno possa avere su Torquato Vizzaccaro, gli va riconosciuto almeno un grande merito, quello cioè di aver riaperto, di aver riavviato gli studi storici su Cassino, poi allargati, man mano, a Montecassino e Atina.
Nel corso dell’Ottocento si sono avuti importantissimi studi su Cassino e Montecassino, basti pensare a d. Filippo Ponari (Ricerche storiche sulle antichità di Cassino, Napoli 1867) oppure d. Luigi Tosti (Storia della Badia di Montecassino 1889-1891). Ma nella prima metà del Novecento, forse per l’ingombrante eredità sociale lasciata dalla prima guerra mondiale, poi dal fascismo, e quindi dalle ancor più cruente vicende del secondo conflitto mondiale che aveva visto proprio Cassino e Montecassino accomunati nella distruzione totale, pochi studi di carattere storico sono stati svolti. Quindi è arrivato Torquato Vizzaccaro con il suo Marco Terenzio Varrone ed il Cassinate pubblicato nel 1954 e da lì è iniziata una stagione di studi e ricerche.
Proprio come riconoscimento di tali meriti il CDSC volle avanzare richiesta al Comune di Cassino perché il nome di Torquato Vizzaccaro fosse ricordato entrando nella toponomastica cittadina con l’intitolazione di una strada. Tuttavia a tale proposta non è stata mai data risposta da parte dei competenti organi amministrativi. Lo stesso sembra essere successo per il suo patrimonio librario.
A Cassino, eufemisticamente, da tempo si è distratti se non proprio disinteressati su vari aspetti culturali, fra cui la conservazione del sapere. Se Cassino, dunque, ha perso un altro suo pezzo di storia oggi ci si può rallegrare perché questo patrimonio sia giunto ad Atina. Senza ombra di dubbio si può affermare, senza per questo esser tacciati di piaggeria, che Atina rappresenta la realtà culturale più viva di questo comprensorio. La sua Biblioteca e il suo Museo da anni operano validamente, con professionalità, con competenza. Il personale della Biblioteca (Luciano Caira, Mario Riccardi) è ben noto a tutti gli studiosi per disponibilità , passione e dedizione al pari della direttrice del Museo archeologico, la dott.ssa Ilenia Carnevale, per la competenza e amore profusi. Oggi in cui si celebra la consegna ufficiale del fondo Vizzaccaro si vuol rivolgere un appello all’Amministrazione comunale di Atina, al suo sindaco, al suo assessore alla cultura perché possano essere centuplicati gli sforzi a favore dei suoi poli culturali.
Tuttavia la comunità di studiosi auspica, spera vivamente, che tutto ciò sia un punto di partenza e non di arrivo. Infatti alla conservazione e valorizzazione di quanto già posseduto (Biblioteca e Museo) esistono per Atina ulteriori margini di interventi: basti pensare agli archivi. Del fondo Vizzaccaro non fa parte solo il patrimonio librario (libri, volumi, tomi, cinquecentine, opuscoli, materiale a stampa) che è l’aspetto più appariscente, ma risulta composto anche da documenti. Ecco dunque che l’impegno di Atina potrebbe indiriz zarsi pure verso la gestione di fondi archivistici. Un archivio pronto a ricevere le donazioni provenienti da quelli privati, da quelli di famiglie e qui ad Atina come in tutta la Valle di Comino e così nel Cassinate ce ne sono parecchie che hanno contribuito, ognuna per la pro-pria parte, alla crescita sociale, economica, politica, amministrativa. Un archivio da mette- re a disposizione di studiosi e ricercatori per approfondire la conscenza e le dinamiche sociali di questo territorio. Ecco nell’ambito geografico compreso tra Cassino e Sora man-ca una struttura che raccolga e faccia da deposito di archivi che oggigiorno non risultano fruibili perché in case private. La speranza è che possa essere realizzato proprio ad Atina.
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