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Blocco in calcare locale. Nella parte superiore un incavo di forma emisferica, fratta nella parte posteriore. I lati, frontale, sinistro e destro, diritti, ma non levigati. Retro grezzo, nella parte superiore anche andato perduto. Punti triangolari tra le parole. Misure: cm 68 x 56 x 60; alt. lett. cm 5,8 (riga 1), cm 4 (righe 2 e 3).
Il testo suona secondo la mia recente lettura come segue:
Lena – Giannetti: [-] [—] C(ai) l(iberta) Ase[lla?] / Helvi Clari C(ai) l(iberti) / mater
Solin 1988: [—] +i C. l. Asel[li], / Helvia Clari[a]ce / mater
All’inizio della riga 2 comparivano HE ancora nel 1978, ma ora le due lettere sono scomparse; non è da meravigliarsi visto che il blocco è stato per decenni abbandonato tra gli scarichi.
La prima lettura, quella di Lena/Giannetti, era sospetta soprattutto per motivi onomastici: in primo luogo perché sarebbe assai insolito aggiungere nella nomenclatura di una donna il nome del figlio; inoltre, sorprende lo spostamento dell’indicazione del patrono C. l. dopo il cognomen. Quanto alla mia prima lettura, nella prima riga azzardai, credo influenzato da Giannetti, di leggere il cognome Ase[lli]; nella seconda riga la mia lettura del cognome andava a monte a causa delle sfavorevoli circostanze dell’esame.
Epitaffio di un [—]ius C. l. Ascla, dedicato da sua madre Helvia C. l. Arbuscla. Alcuni dettagli: Ascla, la cui lettura mi sembra assai certa (di ASC credo di aver potuto distinguere, sulla superficie molto consunta, a stento i contorni) è un nome grecanico, assai popolare a Roma e alquanto noto anche in Italia.4 Si tratta di un nome greco, una formazione ipocoristica della grande famiglia onomastica formatasi intorno al nome del dio Asclepio. Fu molto usato nel mondo greco, meno nella Grecia vera e propria, ma popolare in Asia minore e soprattutto in Egitto, da dove proviene l’attestazione più antica del nome dalla fine del III secolo a. C. (Berliner Griechische Urkunden VII 1537); per il resto è attestato soprattutto nell’età imperiale.5 Anche la lettura del cognome della madre sembra assai probabile, benché di VS non si distinguono bene le esigue tracce. In ogni caso sparisce dall’onomastica antica il presunto nome greco Clariace, da me postulato in base alla mia prima lettura. Arbuscula era un popolare cognome femminile latino (arbuscula significa ‘arboscello’),6 ben noto anche come nome servile.7 Un’omonima Helvia C. l. Arbuscula si incontra a Sarsina in Umbria (CIL XI 6561). La grafia secondaria Arbuscla appare qualche volta nelle iscrizioni (AE 1991, 141. 2004, 216a [la stessa -cula in 216b]. CIL VI 12284. 12689. 28348. 38574. XI 5852 VIII 4914. ILAlg II 5250. 6021. Inedito nei Camunni).
L’iscrizione è databile al I secolo d. C.
2 A. Giannetti, Spigolature di varia antichità nel settore del medio Liri (con un’appendice epigrafica), Cassino 1986, p. 265. Non risulta con certezza, chi abbia scattato la foto; forse spetta a Lena. I due autori si sono serviti della stessa copia, ma non mi è chiaro se sia stata eseguita da ambedue insieme o da uno solo dei due.
3 H. Solin, Ricerche epigrafiche in Ciociaria, Epigraphica 50, 1988, pp. 88 sg.
4 A Roma attestato 16 volte (H. Solin, Die griechischen Personennamen in Rom, Berlin – New York 20032, p. 384; in Italia compare nel sud a Minturnae, Pozzuoli, Pompei, ma anche nell’Italia centro-settentrionale.
5 Sul nome cf. A. Fick – Fr. Bechtel, Die griechischen Personennamen nach ihrer Bildung erklärt und systematisch geordnet, Göttingen 18942, pp. 30. 75; O. Masson, Pape-Benseleriana V: Asklas l’Obscur, Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik 27, 1977, pp. 251-254 = Onomastica Graeca selecta I, Paris 1990, pp. 299-302. Manca in Fr. Bechtel, Die historischen Personennamen des Griechischen bis zur Kaiserzeit, Halle 1917.
6 Cfr. I. Kajanto, The Latin Cognomina, Helsinki 1965, p. 334.
7 Cfr. H. Solin, Die stadtrömischen Sklavennamen. Ein Namenbuch, Stuttgart 1996, p. 161.
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