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Alle ore 17 di Sabato 2 Giugno 2012, mentre in tutta l’Italia erano ormai terminate le commemorazioni per la festa della Repubblica, nella centrale piazzetta di Caira, intitolata al dott. Ottorino Del Foco, morto a Terelle durante il secondo conflitto mondiale, si è inaugurato il Monumento ai soldati del paese caduti durante la prima e la seconda guerra mondiale. La ricerca dei nominativi dei militari è stato un lavoro lungo e minuzioso e si è reso possibile solo grazie al contributo di alcuni anziani del paese, di buona memoria, che spulciando i tabulati forniti al C.D.S.C. (Centro Documentazione e Studi Cassinati) dal Ministero della Difesa e pubblicati in uno dei suoi Bollettini trimestrali di cui è Direttore l’amico dott. Emilio Pistilli, nonché nel “Martirologio di Cassino”, pubblicato nel 2008, sempre a cura del CDSC, sono riusciti a ricavare l’elenco completo di quelli del secondo conflitto, mentre è risultato purtroppo ancora incompleto quello relativo agli eventi del 1915/18. L’elenco fornito dal Ministero infatti comprende i caduti di tutto il Comune di Cassino ed è veramente cosa ardua individuare quelli relativi ad una frazione dello stesso. Per quanto riguarda i caduti di ‘15/18 c’è da dire che subito dopo la guerra esisteva ancora a Caira, nei pressi della Chiesa di S. Basilio Vescovo, una lapide che ricordava quei caduti e nel ricordo di qualche vecchio paesano il loro numero ammontava a 15-16 nominativi. Nei lavori di ricostruzione la lapide andò distrutta e a nessuno venne in mente, per quello che ne sappiamo, di salvare quell’elenco. Sulla lastra di marmo posta sull’alta pietra del Monumento sono scolpiti quindi i nominativi di 11 caduti della Grande Guerra, tra i quali figura quello del soldato Nardone Benedetto, morto sul Piave a 20 anni ed insignito di Medaglia d’Argento con la seguente motivazione: “Quantunque ferito, rimaneva al suo posto di combattimento. Offertosi quale porta arma, per fronteggiare pattuglie nemiche, incontrava gloriosa morte”, e 18 del Secondo Conflitto Mondiale. Alla cerimonia che ha richiamato in piazza una folla interessata e partecipe, sono intervenute autorità civili e militari e parole toccanti hanno avuto il Prefetto di Frosinone, E. Soldà, il Sindaco di Cassino, G. Golini Petrarcone, il Presidente del Consiglio Comunale della nostra città, Marino Fardelli, che ha operato con determinazione per conseguire questo traguardo, e Danilo Zola dell’Azienda Marmi Zola. Si è colmata così una pluridecennale lacuna che vedeva il nostro paese. uno dei pochi, ancora privo di un ricordo a riconoscimento di coloro che versarono il loro giovane sangue per la Patria, per la famiglia e per loro stessi. La maggior parte di essi aveva infatti appena compiuto i venti anni, mentre due di anni ne avevano appena 19. Morirono lontani da Caira sul Carso, sull’altopiano della Bainsizza, sul Monte San Marco, sul Monte Cengio o addirittura fuori dell’Italia, in Albania, in Polonia, in Croazia, in Russia e in Africa. Questo traguardo è stato possibile raggiungerlo grazie alla disponibilità e alla sensibilità di tutta l’Amministrazione Comunale di Cassino, alla prodigalità della famiglia Zola e al lavoro dei suoi collaboratori. Una nota caratteristica è stata rappresentata dell’esibizione della Fanfara dei Bersaglieri della Sezione Enrico Toti di Cassino, della Corale di S. Basilio Vescovo di Caira che ha cantato l’Inno Nazionale insieme agli alunni della scuola elementare accompagnati dalle insegnanti.
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