Un ricordo di Carla Arpino neuropsichiatria Infantile


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2012-23.jpgVenne a mancare alla sua famiglia e ai Santeliani il 30 giugno 2010, giovanissima e protesa a raggiungerei più alti traguardi nella medicina.
Nacque e visse in Sant’Elia gli anni della giovinezza, quando frequentava gli studi classici presso il Liceo Giosuè Carducci di Cassino, e tutti la ricordano ancora oggi per la bravura per la bellezza e soprattutto per il sorriso dolce ed ammaliante. Poi volò lontano, a Roma per prendere la laurea in medicina e chirurgia, la specializzazione in neuropsichiatria infantile presso l’Università La Sapienza di Roma e per mettere su una salda famiglia basata sul credo cristiano. Dopo pochi anni vinse il concorso di docente presso l’Università degli Studi di Tor Vergata, che di recente le ha intitolato la Biblioteca.
Segnò maggiormente la sua figura l’attività professionale, spesa gratuitamente per l’amore alla vita ed al prossimo che portava naturalmente nell’animo. Seguì uno studio analogo a quello di un altro santeliano, Aldino Cacchione, che operò nell’ospedale di Santa Maria della Pietà di Roma.
Si dedicò alla ricerca nell’ambito della neuropsichiatria infantile presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, pubblicando su prestigiose riviste internazionali moltissimi ed apprezzati studi scientifici. Le sue capacità e l’acume delle sue ricerche la fecero conoscere dappertutto e Tor Vergata divenne un polo di attrattiva nel campo degli studi specifici.
Ebbe la titolarità della cattedra di Neuropsichiatria Infantile anche presso l’Università Cattolica degli Studi di Tirana.
Per comprendere a pieno la concezione della vita di Carla è significativo il fatto che fu colpita improvvisamente dal male «mentre si trovava in Egitto per visitare un gruppo di bambini. Neuropsicologa gentile e sensibile era una studiosa mossa da grande curiosità scientifica, dotata di una metodologia adatta alla ricerca e all’insegnamento; credeva nella bellezza della trasmissione del sapere a cui dedicava tutto il suo tempo senza risparmiarsi. Amava i suoi studenti e li seguiva con grande dedizione»1.
Ti vogliamo bene anche noi Santeliani e ti ricordiamo sempre come esempio di chi chiede a sé per dare agli altri.
Giovanni Petrucci

1- Venne con queste parole ricordata dal Rettore Magnifico dell’Università Cattolica degli Studi di Tirana, all’apertura del settimo anno accademico 2010-2011

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