San Tommaso d’Aquino Testimonianze di devozione, di arte e cultura in Abruzzo


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Studi Cassinati, anno 2011, n. 1
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L’ultimo libro di Vincenzo Gaetano Pelagalli


Il Circolo culturale “San Tommaso d’Aquino”, diretto da Tommaso Di Ruzza, nell’ambito delle sue numerose e qualificate attività, ha presentato il libro di Vincenzo Gaetano Pelagalli “San Tommaso d’Aquino- testimonianze di devozione, arte e cultura in Abruzzo”.
L’autore di origine aquinate è stato professore presso l’Università degli Studi di Napoli, dove ha ricoperto per circa venti anni anche la carica di preside della Facoltà di Medicina Veterinaria.
Dopo una lunga attività editoriale di ordine scientifico (oltre 200 pubblicazioni), ha ultimamente diretto l’attenzione alla storia e alla cultura del territorio, pubblicando nel 2010 “I dipinti di Francesco Antonio Pelagalli” e nel 2009 il libro su San Tommaso.
Nel testo sono riportate notizie storiche sulle manifestazioni di fede e sulle iniziative abruzzesi in onore di san Tommaso d’Aquino, con particolare riferimento alla città di Loreto Aprutino (PE), la cui contea fu governata per oltre due secoli (dal 1330 al 1571) dai conti di Aquino. Nel corso di questo lungo periodo i d’Aquino diffusero la devozione del loro illustre antenato nella città e nei territori d’Abruzzo e svolsero un mecenatismo artistico molto intenso, con la realizzazione di chiese e opere d’arte. Inoltre, ampliarono la loro influenza politica con la migliore società del tempo e rinsaldarono una profonda amicizia con i regnanti.
Per quanto attiene alle opere artistiche da loro commissionate nella città di Loreto Aprutino, sono citate, tra le altre: il restauro della Chiesa di santa Maria in Piano, il ripristino della “Visione d’Oltretomba” di dimensioni particolari, che riporta aspetti della visione di Alberico da Settefrati, e la realizzazione di un bellissimo ciclo di affreschi su episodi significativi della vita di san Tommaso d’Aquino. Tutte queste opere sono custodite nella stessa chiesa.
Il ciclo degli affreschi dedicati all’Aquinate, costituito da più quadri, di cui alcuni usurati dal tempo e dall’incuria, rappresentano una parte di rilievo del notevole patrimonio storico e artistico del tempo. Gli affreschi di stile giottesco, sono stati considerati da alcuni critici i migliori del Quattrocento dedicati a san Tommaso. Alcune delle immagini meglio conservate sono state inserite nel testo e descritte seguendo quanto riportato dai noti biografi del Santo.
Nel XIV sec., la famiglia dei d’Avalos d’Aquino dedicò al Santo nella Chiesa di San Pietro Apostolo di Loreto Aprutino una magnifica cappella di stile rinascimentale, bella nelle linee e nella rappresentazione architettonica, tutt’ora esistente e miracolosamente ben conservata. In epoca successiva la cappella fu arricchita di una bellissima statua lignea del santo e di quadri che ritraggono scene della sua nascita e della sua morte.
Inoltre i d’Aquino conservarono sempre vivo il ricordo della città di Aquino, patria dei loro avi e del loro antenato san Tommaso. In ragione di questa naturale sensibilità, potendo contare sui loro meriti politici e sulla devozione dei reali al grande Aquinate, essi chiesero ed ottennero dal re di Napoli Alfonso d’Aragona (nel 1443) la concessione di alcuni privilegi a favore della città di Aquino e dei suoi abitanti, in un periodo difficile della loro storia. Tali privilegi furono riconfermati più volte dai successivi regnanti con le stesse motivazioni.
Nell’ultimo capitolo del libro sono state espresse alcune considerazioni critiche sulle testimonianze artistiche descritte ed in particolare su quelle inerenti gli affreschi nella chiesa di Santa Maria in Piano, che senza dubbio mostrano una interessante importanza storica e artistica. Tra l’altro è stato ricordato come la rilevanza di queste opere sia ulteriormente esaltata dalla loro collocazione in un tempio di rara bellezza, quale è la chiesa di Santa Maria in Piano, tra “inusitati tesori, frutto dell’arte e della devozione”.

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