Angelo Pantoni Vs Ummidia Quadratilla


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Studi Cassinati, anno 2008, n. 2.

Cosa certamente meritoria è l’aver dedicato una strada comunale all’insigne studioso benedettino Angelo Pantoni. Le sue scrupolose ricerche, le sue numerose pubblicazioni, fondamentali per la conoscenza dell’arte e della storia della Terra Sancti Benedicti, i suoi preziosi elaborati che hanno consentito la ricostruzione di Montecassino all’insegna del “com’era, dove era”, le sue eccezionali doti umane e culturali lo hanno posto tra i grandi del XX secolo cassinese. Dunque l’intitolazione era quanto meno doverosa: a testimoniarlo è stato il livello elevato, per partecipanti e per luogo (Museo archeologico), della cerimonia di intitolazione del 12 giugno scorso.
Noi del CDSC ne siamo stati fautori già dal 2002 quando lo proponemmo al Comune di Cassino tramite il sottoscritto, che era membro della Commissione per la Toponomastica – alla quale presentai la proposta e la relativa motivazione – e, successivamente, avanzammo richiesta ufficiale anche a nome dell’Archeoclub di Cassino con la sua presidente prof. Maria Laura Santoro Masia (vd. Studi Cassinati, n. 1/2002, pag. 49). Quasi contestualmente avanzammo e portammo a conclusione, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica e del direttore del museo, arch. Silvano Tanzilli, l’intitolazione dello stesso museo all’archeologo Gianfilippo Carettoni.
La pratica di Pantoni non ebbe seguito perché da parte del Comune non ci fu uguale interesse. Ora ha ripreso l’iniziativa la sezione “Latium Novum – Cassino” dell’Archeoclub ed è riuscendo a portarla a termine grazie al dinamismo dell’attuale presidente, prof. Ione Vettese; peccato che gli amici dell’Archeoclub non abbiano ricordato la loro (e nostra) precedente iniziativa; ma non è questo un problema: l’importante è che le cose si facciano, senza cercare attribuzione di meriti e di primogeniture che non servono a nulla. Dunque anche noi del CDSC siamo grati all’Archeoclub.
Il problema, semmai, è un altro: per l’intitolazione si è scelta una via che, mentre voleva essere altamente significativa e simbolica (in piena area archeologica dell’antica Casinum), in realtà è senza abitazioni e relativi numeri civici, dunque destinata ad essere segnalata solo da una targa che, col tempo, finirà per scomparire, così come è avvenuto per quella posta sulla stessa via e che alla fine è stata anche dimenticata.
Sì, proprio così: l’attuale via Angelo Pantoni era già stata intitolata alla benefattrice casinate Ummidia Quadratilla con delibera del Consiglio comunale di Cassino n. 7/8 del 7 gennaio 1961, dove si legge: “Via Ummidia Quadratilla – da via Roma a via Crocifisso-Campo di Porro”. Quella dedica fu assolutamente opportuna, sia per il luogo che per l’importanza del personaggio – a lei si devono i più importanti monumenti archeologici dell’antica Casinum: l’anfiteatro, il mausoleo, un tempio scomparso, ecc. –. Ora si sacrifica quella memoria per non aver voluto individuare altra via al centro della città, dove, lì sì, avrebbe trovato adeguata ed onorevole collocazione la memoria di don Angelo. E, probabilmente, lo stesso D. Angelo non sarebbe d’accordo con questa scelta, che, oltre a non gratificarlo, cancella la memoria di Ummidia.
Forse è il caso di segnalare come l’illustre benedettino la pensasse circa i suoi meriti di studioso. Lo si desume da una lettera che scrisse al nostro presidente, prof. Giovanni Petrucci, nel 1975, riguardo al suo libro sulla storia di Vallerotonda; in data 4 novembre scriveva a chiusura della lettera: “Chiedo che dopo la mia morte mi sia dedicata una targa stradale [in Vallerotonda – n.d.r.], come storico del luogo, e volentieri lascio a Lei la realizzazione del proposito, che, se effettuato, placherà i miei Mani …”.
Questo è un messaggio anche per il sindaco di Vallerotonda.
In definitiva, quello di scegliere un sito simbolicamente significativo per D. Angelo appare come una scorciatoia per non cercare una via nel centro urbano.
Ma, nihil novi, qualcosa di simile è già accaduto con l’insigne scultore sangermanese Luca Lancia, che aveva operato alla corte delle famiglie reali europee nel sec. XVI, per il quale era stata proposta, in commissione per la toponomastica, l’intitolazione del piazzale/parcheggio del mercato coperto e che, alla fine, vide attribuirsi una strada alla periferia di Caira.

Emilio Pistilli

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