ASSEMBLEA CDSC – La conferenza di Maurizio Zambardi

 

Studi Cassinati, anno 2008, n. 4.

Al termine dell’Assemblea ordinaria dei Soci CDSC, tenutasi il 18 novembre scorso presso la sala dell’Amministrazione Provinciale di Cassino, si è tenuta la tradizionale conferenza di uno dei soci. Questa volta relatore è stato l’architetto Maurizio Zambardi, del Direttivo CDSC. L’argomento, particolarmente interessante, è stato: “Sviluppo e trasformazione insediativa di un territorio: il caso di San Pietro Infine”. Ne riportiamo una brevissima sintesi.
Partendo da un inquadramento topografico del territorio, appartenente all’estrema appendice orientale della Valle del Liri, l’arch. Maurizio Zambardi, membro del Direttivo CDSC, ricostruisce l’evoluzione e la trasformazione insediativa del comune di San Pietro Infine. La relazione inizia con l’Era Quaternaria, quando tutte le attuali pianure erano sommerse dalle acque e il territorio appariva come un grande arcipelago. Le isole erano quelle che ora sono le cime dei monti. La presenza umana nel territorio comincia nel Paleolitico, se ne ha prova grazie al rinvenimento di strumenti litici, quali raschiatoi e lame, rinvenuti a confine con il territorio di San Vittore del Lazio. Poi, passando per l’età del ferro, riscontrabile su Monte Lungo, si arriva ai recinti fortificati di epoca sannitica di Monte Sambùcaro e alla fase romana. Nella valle di San Pietro, nel punto di intersezioni di due assi protostorici, ripresi e potenziati in età romana (tanto che uno di questi farà parte della Via Latina), sorse una “Statio”, cioè una Taverna per il cambio dei cavalli, poi si trasforma in una “Mansio” e quindi un “Pagus”, cioè un villaggio, che prende il nome di “Ad Flexum”. Il piccolo agglomerato urbano fu completamente distrutto dai saraceni nel IX sec. per poi essere ricostruito nel X-XI secolo, in posizione arroccata, alle pendici di Monte Sambùcaro. Qui il “Castrum”, dotato di mura e torri difensive su tutti i lati, si espande ulteriormente nei vari secoli, ma sempre contenuto sullo sperone roccioso. Poi arriva la Seconda Guerra Mondiale che rade al suolo l’intero paese. Ma anche questa volta il paese rinasce, ricostruito di sana pianta più a valle, dove attualmente si trova. La panoramica, sintetica ma puntuale, è avvalorata da foto d’epoca, foto aeree e grafici che consentono di vedere in un breve lasso di tempo quello che è accaduto in millenni di storia.

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