EDITORIALE – Per un coordinamento delle associazioni culturali


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Studi Cassinati, anno 2007, n. 2

Il Centro Documentazione e Studi Cassinati – CDSC onlus raccoglie in continuazione nuove adesioni di soci: siamo vicini ormai a quota 100. Ma non è tanto il crescente numero che interessa quanto la provenienza di tali adesioni; ormai siamo rappresentati in molte città della Penisola. Ci chiedono di iscriversi persone che non abbiamo mai conosciuto personalmente – la cosa ci lusinga, inutile nasconderlo – e ciò grazie alla nostra presenza on-line, ospiti del sito www.cassino2000.com, che riesce a veicolarci in ogni parte del mondo, ma grazie soprattutto a questo nostro Bollettino, che trova ampi consensi e suscita interesse tra studiosi e semplici appassionati della storia del territorio. Credo che lo stimolo a ciò provenga dal nostro “localismo” – tanto vituperato da alcuni – e dal taglio editoriale che cerca di conciliare l’aspetto scientifico con quello divulgativo negli argomenti trattati.
Non manca chi ci suggerisce di “volare più alto”, il che significherebbe per noi voler emulare riviste scientifiche che già proliferano e vivono di finanziamenti esterni; preferiamo lasciare questo compito agli accademici e agli specialisti e continuare a curare quella fascia di lettori che ci seguono e ci gratificano e ai quali ricordiamo con orgoglio che facciamo tutto con le nostre forze. Tuttavia, sfogliando i vari numeri di Studi Cassinati ci si puó accorgere che firme prestigiose non disdegnano di onorarci della loro collaborazione.
Tornando alle crescenti adesioni di nuovi soci devo rilevare che, nonostante non facessimo nulla per invitarli personalmente, annoveriamo tra essi molti studiosi e vari responsabili di associazioni culturali (che aderiscono a titolo personale); solo per citarne alcune ricordiamo: “Ad Flexum” di S. Pietro Infine, “Genesi” della Val di Comino, “Centro di Studi Storici Saturnia” di Atina, “Le Tre Torri” di Roccasecca, “Le Cannardizie” di Atina.
Questo va colto come un segnale: c’è voglia, nel basso Lazio, di associazione; c’è desiderio, cioè, di ritrovarsi con persone che condividono gli stessi interessi culturali, che fanno le stesse battaglie per la diffusione e la divulgazione della conoscenza del passato e della cultura del nostro territorio, molte volte – o quasi sempre? – senza alcun sostegno da parte delle pubbliche amministrazioni, che pur dovrebbero darlo per dovere istituzionale, preferendo, troppo spesso, elargire contributi per sagre paesane e spettacoli “nazionalpopolari” (nel senso baudesco), che pur vanno incoraggiati.
Allora l’associarsi puó essere anche un mezzo per stimolare chi di dovere a curare con maggiore incisività la conoscenza e la diffusione della cultura locale, che, a sua volta, puó costituire un valido collante sociale e promuovere il senso di appartenenza, che oggi si va sempre più dissolvendo.
Che ne direbbero i nostri amici di creare un coordinamento tra tutte le associazioni culturali del territorio, in modo da “contare di più” nei confronti delle istituzioni e, soprattutto per unire gli sforzi e le competenze per un più ampio ed ambizioso piano di studio e divulgazione della storia e della cultura delle nostre terre?
Studi Cassinati è a disposizione almeno per un iniziale dibattito sull’argomento; poi, se si vuole, si puó crescere insieme

e. p.

 

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