.
Studi Cassinati, anno 2007, n. 1
di Emilio Pistilli
La trasformazione dell’economia locale da agricola e commerciale ad industriale e di servizi ha causato, tra l’altro, la scomparsa di un importante strumento di scambio commerciale dei prodotti agricoli e pastorali quale era la fiera; questa andava ben oltre l’aspetto puramente economico: costituiva una preziosa occasione di socializzazione e di aggregazione.
Le fiere che annualmente si svolgevano sul territorio erano innumerevoli e prendevano il nome, quasi sempre, dal santo di cui ricorreva la festività in quel dato giorno; a Cassino, in tempi ormai lontani, ogni stagione aveva la sua fiera: il 17 gennaio la fiera di “Santantuono” o S. Antonio Abate, a primavera quella di S. Benedetto, un’altra si faceva a S. Antonio, poi ad agosto, infine a S. Francesco. Ora qui da noi non se ne fanno praticamente più. L’ultima di cui si ha memoria nel dopoguerra a Cassino era quella di “Santantuono”.
Un appuntamento che richiamava grandi folle a Cassino, fino all’anteguerra, era quello di agosto, quando, tra il 12 ed il 15 si svolgevano importanti manifestazioni civili e religiose: la fiera di S. Filomena, il 12, l’Incoronazione dell’Assunta, il 14, e la festa dell’Assunta, il 151.
A proposito della fiera di S. Filomena, va ricordato che essa fu l’erede di un’altra antichissima fiera, quella di S. Maria della Neve, che per un certo tempo fu quasi una fiera ballerina, essendone stata spostata più volte la data.
Fino al 1810 la fiera di S. Maria della Neve si svolgeva a S. Germano (oggi Cassino) il 5 agosto. In quello stesso anno, per evitare la sovrapposizione con quella di S. Stefano, che si svolgeva nella vicina Cervaro la prima domenica dello stesso mese, ne fu decisa la “traslocazione” al 15 di agosto, giorno in cui ricorreva la festa più importante di S. Germano, quella dell’Assunta. Ricordiamo che nel 1810 siamo in pieno regime napoleonico, che aveva voluto la soppressione degli ordini religiosi, compreso quello benedettino, mostrando scarso interesse per le questioni di religione delle popolazioni.
Ma sorsero presto problemi: le cerimonie religiose, sempre molto frequentate, con le messe, le processioni e i riti solenni, interferivano con la trattazione degli affari che si svolgeva all’esterno delle chiese durante la fiera. Per questa ragione vi furono contrasti tra i rispettivi comitati organizzatori.
Dopo la restaurazione borbonica si venne alla determinazione di eliminare la sovrapposizione spostando, ovviamente, la fiera.
Il 1816 il sindaco di S. Germano, Carlo Tomasso, chiese al Sotto Intendente del Distretto di Sora (da cui il Circondario di S. Germano dipendeva), il nobile Capece Minutolo, di concedere lo spostamento della fiera di S. Maria della Neve dal 15 al 13 agosto: in tal modo si aveva una vera e propria “tre giorni” durante la quale S. Germano diventava meta di migliaia di pellegrini, per la venerazione della miracolosa effigie dell’Assunta, e di una moltitudine di pastori, contadini e commercianti, che agli affari univano l’occasione di adempimenti religiosi.
Ma tra la richiesta del sindaco e il suo accoglimento il passo non fu breve: la burocrazia allora non scherzava. Come oggi!
Il Sotto Intendente di Sora, nel mese di luglio, prima di decidere oltre, volle sentire il parere dei comuni che gravitavano su S. Germano entro il raggio di otto miglia (dodici chilometri).
Questi non furono tutti solleciti ad esprimere il loro parere: l’ultimo a rispondere fu il sindaco di Vallerotonda il 6 ottobre.
In data 11 novembre 1816 il Sotto Intendente girò la richiesta all’Intendente della Provincia di Terra di Lavoro, cui apparteneva il Distretto di Sora. Questi, ripetendo pari pari la formulazione del sotto Intendente, il 18 gennaio 1817, inoltrò la richiesta al Segretario di Stato e Ministro dell’Interno Tommasi. Qui la procedura si fa più celere: l’11 febbraio 1917, a Napoli, Re Ferdinando firma il decreto di accoglimento della richiesta, che viene notificato dal Segretario di Stato all’Intendente di Terra di Lavoro il 12 marzo. Finalmente il 21 dello stesso mese il Sotto Intendente ne dà esecuzione.
Non possiamo sapere per quanto tempo abbia continuato a sopravvivere la fiera di S. Maria della Neve. È certo che appena un secolo dopo in sua vece si svolgeva, come già detto, quella del bestiame di S. Filomena.
***
Nell’Archivio di Stato di Caserta al fascicolo relativo allo spostamento della fiera di S. Germano sono allegati i pareri dei comuni del circondario; naturalmente furono tutti positivi, con una sola riserva da parte del comune di Piedimonte: “purché non venga fissata nella terza Domenica di Agosto, giorno in cui si celebra in questo Comune la Fiera del Glorioso Santo Emidio”.
Ritengo interessante fare un flash su quello scorcio del 1816 riportando i nomi dei sindaci e dei Decurioni (che erano una via di mezzo tra gli attuali consiglieri comunali e gli assessori) dei comuni che espressero il loro parere: gran parte di quei cognomi sono presenti ancora oggi in quei paesi; a molti dei nostri lettori farà piacere ritrovarli.
Comune di S. Germano: Carlo Tomasso sindaco
Comune di Villa: Giuseppe Sacco sindaco (26 luglio 1816); Decurioni: Carlo Serra, Giuseppe Abbate, Pietro D’Aguanno, Domenico Vallerotonda, Giuseppe D’Aguanno, Giuseppe Mazzaroppi, Giuseppe Romano, Michele Pelagalli.
Comune di Cervaro: G. Rossini sindaco (21 luglio 1816); Segretario del Decurionato: Francesco Gagliardi
Comune di S. Elia: Antonio Caspoli sindaco (30 luglio 1916); Decurioni: Antonio Fionda, Angelo De Aureliis, Fortunato Fionda, Benedetto Lanni, Luigi Fionda, Generoso Arpino, Giulio Iucci, Filippo Sacconio.
Comune di Palazzolo: Domenico (?) Sorge sindaco (2 agosto 1816); Segretario del Decurionato Cerasi.
Comune di S. Vittore: Giuseppe Casoni sindaco (29 agosto 1816); Pizzoli per il sindaco infermo; Decurioni: Vittore Decina, Angelo Vendittelli, Benedetto Zambardi, Agostino Cenello, Angiolo Pizzoli, Francesco Bonaventura, Giosuè Giampaoli (decurione e segretario); Gesuele Giampaoli segretario.
Comune di S. Pietro Infine: Vincenzo Comparelli sindaco (10 agosto 1816); Decurioni: Giuseppe Comparelli, Domenico Masecchia (?), Angelo Narducci, Giuseppe Brunetti, Michele Trojanelli, Giuseppe Angelone, Giuseppe Colella, Antonio Nardelli cancelliere Archivario.
Comune di Pignataro di S. Germano: B. Giovannone sindaco (1 agosto 1816); Cancelliere archivario Benedetto Bellino.
Comune di Vallerotonda: Crolla sindaco (6 ottobre 1816); Decurioni: Pasquale Fabiano, Luigi Romito, Michele Caporusso, Tomas Rossi, G. Rongione (segno di croce), Giovanni Fella decurione segretario.
Comune di Piedimonte: Antonio di Monaco sindaco (21 luglio 1816); Decurioni: Marcantonio Aceti, Francesco Matthias, Giuseppe Cavacece, Saverio Mastrangeli, Vincenzo […], Isidoro Strumbalo, Casimiro Pelagalli, Lorenzo Mazzaroppi cancelliere archivario.
Comune di S. Angelo2: Cristofaro Secondini sindaco (1 settembre 1816); Decurioni: Giovanni Salera (segno di croce, illetterato), Giuseppe Palummo (segno di croce, illetterato), Michele Nardone (segno di croce, illetterato), Mariano Mignanelli (segno di croce, illetterato), Francesco Rotondo (segno di croce, illetterato), Pietro del Greco, Francesco [….]caro, Giuseppe del Greco, Michele Rotondo (segno di croce, illetterato); A. Fazio cancelliere archivario.
PROVINCIA DI TERRA DI LAVORO Sora il dì 11 Novembre 1816.
Distretto di Sora
N°. 8991
Oggetto
Su la Fiera che vuol celebrarsi
nel Comune di S. Germano il dì
tredici Agosto di ciascun anno.
Il Sotto-Intendente del Distretto di Sora
Al Sig. Intendente della Provincia di Terra di Lavoro.
Sig. Intendente.
Il Comune di Sangermano ha celebrato costantemente fino all’anno 1810 la Fiera detta di S. Maria della Neve in ogni dì cinque Agosto.Conoscendosi col tempo, che la Fiera di S. Stefano, che si celebra in Cervaro nella prima Domenica di quel Mese poteva recare dei disguidi per il breve spazio di tempo che tra essa passava, si credé convenevole di chiedere la traslocazione per il dì quindeci Agosto.
Siffatta operazione, che sembrò regolarissima in su le prime, ha cagionato de’ maggiori, e più significanti disguidi.
In quel giorno concorrendo la festività dell’Assunzione della Vergine una gran quantità di gente per assistere ai Negoziati in Fiera. Trasgredisce ad uno de’ principali precetti della nostra Sagrosanta Religione col non as[col]tare la Santa Messa in quel dì; ed oltre a ciò nelle Chiese non si serba il rispetto dovuto al Divin Culto.
Ad evitare questo disordine, converrebbe che la Fiera anticipasse la Festività di due giorni, e quindi sarebbe ottimo di stabilirsi per il dì tredici, invece del quindeci Agosto.
Alla domanda avanzatami da quel Sindaco, e che qui le soccarto [sic], non credei di darle alcun corpo, senza prima interpellare il voto de’ Comuni convicini alla distanza di otto miglia. E questi sono.
S. Elia che vi dista miglia 3
Palazzolo Idem 7
S. Pietroinfine Idem 7
S. Vittore Idem 5
Vallerotonda Idem 6
S. Biagio Idem 8
Pignataro Idem 4
Piedimonte Idem 4
S. Angelo Idem 3
Villa Idem 3
Cervaro Idem 3
Dalle deliberazioni de’ rispettivi Decurionati, che le inoltro, Ella ravviserà che questa anticipazione di Fiera non reca alcun danno, ma anzi offre del vantaggio; potrebbe perciò, non credendo diversamente nella Sua saviezza, dare quelle disposizioni che crederà più analoghe, ad oggetto che ottenghi il Comune di Sangermano ciò che ardentemente reclama
(147 Visualizzazioni)