Studi Cassinati, anno 2006, n. 4
Una ulteriore domanda, tra quelle in apertura dell’articolo di Riccardi, vorrei porla io: ma esiste davvero una regione geografica, storica, culturale, etnograficamente riscontrabile, che si possa chiamare “Ciociaria”?
Già altre volte, nel passato, mi è toccato dover richiamare l’Ente provinciale del Turismo che si ostina a denominare ciociaro l’intero territorio della provincia di Frosinone, identificando, di fatto, la Ciociaria con la stessa provincia: per esempio nei programmi delle attività riguardanti tutti i comuni della provincia usa scrivere “L’estate Ciociara”, “Natale in Ciociaria” o simili, mostrando di ignorare che la presunta Ciociaria si è soliti estenderla fino al litorale pontino – dunque ben oltre i confini provinciali – e che il territorio del Cassinate ne è stato sempre ben al di fuori.
Voglio subito precisare che non sono tra coloro che conferiscono una valenza disdicevole all’appellativo “ciociaro”; ritengo, anzi, che quelli che abitano il territorio della presunta Ciociaria debbano essere fieri delle proprie tradizioni, della propria cultura e della propria lingua (tanto spesso derisa), a differenza di tante altre realtà territoriali senza storia e senza anima.
Tornando alla questione, mi viene da pensare che con i confini che fluttuano ora di qua, ora di là – come si puó desumere anche dalle note che seguono –, in realtà la regione Ciociara sia solo una “invenzione” culturale artificiosamente giustapposta su un’area geografica che ha ben altre origini e connotazioni, comprendente dapprima il Latium adiectum e poi i paesi di Marittima e Campagna; senza tralasciare il corpo socio culturale e politico rappresentato dalla ex Terra di Lavoro, che si incuneava in profondità nell’attuale provincia fino a costituirne un settore considerevole.
Sarà stata una “invenzione” dei Romani del sec. XVII? Sarà stata un’operazione di carattere dotto e letterario? Sarà del tutto sballato il mio parere?
Questo lo lascio alla discussione che, spero, possa proseguire.
Emilio Pistilli
I brani che seguono forse non fanno testo, rappresentano, tuttavia, delle convinzioni assai diffuse.
La Ciociaria Storica
Senz’altro si deve precisare che tra i vari popoli che hanno acquisito una propria individualità storico-culturale nella nostra penisola, deve essere annoverato certamente il popolo ciociaro, che per vari, motivi, si deve ritenere abitasse quasi tutto il Lazio meridionale, comprendente l’intera e attuale provincia di Latina, la parte della provincia di Frosinone alla destra del Liri e buona parte della provincia di Roma, a sud della capitale.
(Dal programma del Palio della Ciociaria Storica del 23-24-25 settembre 2005 a Paliano)
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A partire dal secolo XVII entrava nell’uso letterario-folkloristico, il termine “Ciociaria” (nome derivante da una tipica calzatura di cuoio, la “ciocia”, che usavano i pastori e i villici nei lavori dei campi). Lo spazio geografico “Ciociaria” verrà ridotto, idealmente, con l’istituzione della Provincia di Frosinone nel 1927 escludendo così le zone a nord, dalla valle dell’Aniene a Palestrina, Segni, Carpineto, che sono rimaste sotto la giurisdizione della Provincia di Roma, e dalla zona da sud-ovest al mare, che dal 1934 fa parte della Provincia di Latina.
(http://www.ciociariaturismo.it/storia.htm : “il portale turistico ufficiale della Ciociaria”)
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