254 Bielorussi sepolti a Montecassino Militavano nell’esercito polacco nel 1944

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Studi Cassinati, anno 2005, n. 2

di Domenico Tortolano 

L’ambasciatore Skripko ed il sindaco Scittarelli rendono omaggio ai caduti sepolti nel cimitero polacco di Montecassino.
L’ambasciatore Skripko ed il sindaco Scittarelli rendono omaggio ai caduti sepolti nel cimitero polacco di Montecassino.

«La conquista di Montecassino nel 1944 si deve anche ai soldati bielorussi che combatterono insieme ai polacchi per sconfiggere le truppe tedesche».
Lo ha detto l’ambasciatore in Italia della Bielorussia, Aleksei Skripko, in visita il 6 maggio a Cassino e a Montecassino dove sono sepolti anche 254 suoi connazionali. Nel cimitero militare polacco riposano 1.052 soldati, ma finora nessuno sapeva che tra le vittime delle truppe polacche comandate dal generale Anders ci fossero anche dei bielorussi. Di questo particolare infatti non ci sono citazioni neppure nelle più recenti pubblicazioni.
L’ambasciatore, ricevuto in municipio dal sindaco di Cassino Bruno Scittarelli, ha spiegato che lo scorso anno la Bielorussia ha celebrato il 60° anniversario della liberazione dal nazismo. «Forse non tutti sanno che nell’esercito polacco che ha conquistato Montecassino il 18 maggio 1944, durante la seconda guerra mondiale, hanno combattuto anche soldati provenienti dalle terre bielorusse e 254 di essi sono sepolti nel cimitero vicino all’abbazia».
Ecco spiegato il motivo del silenzio su questo particolare: «Sono soldati che abitavano nei territori della parte occidentale della Bielorussia che fino al 1939 era parte integrante della Polonia. Soldati bielorussi hanno combattuto e sono sepolti non solo a Montecassino, ma anche a Casamassima e Bologna. Il nostro popolo ha ricordi molto belli degli italiani. Anche durante la guerra, quando la nostra terra è stata occupata dai tedeschi, i soldati italiani che erano al loro fianco si sono comportati con i nostri connazionali civili con rispetto, senza brutalità. Quando entravano nelle nostre case non depredavano ma chiedevano da mangiare o bere, anche comprandolo. La nostra collaborazione con l’Italia deve rafforzarsi proprio sugli ideali di pace e fratellanza».
Rapporti di fratellanza e solidarietà sono stati auspicati anche dal sindaco Scittarelli il quale ha ricordato che «Cassino ha da sempre nella sua indole la vocazione alla pace, maturata proprio a seguito della grande tragedia bellica che ha visto la nostra città e la nostra abbazia completamente rase al suolo, con oltre 2000 vittime civili e la perdita di tutti i beni. Quella tragedia ci ha fatto capire ancora di più che bisogna percorrere una vita improntata alla solidarietà e alla ricerca della pace; e non a caso Cassino, decorata di medaglia d’oro al valor militare, è stata nominata Città Martire messaggera di Pace nel mondo».

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