Studi Cassinati, anno 2005, n. 2
di Alberto Mangiante
Più di un amico mi ha chiesto se a Cassino esistesse una chiesa dedicata a S. Anna.
Ad essi e a chi non ne è a conoscenza dedico queste righe, traendo le seguenti notizie da varie pubblicazioni integrandole con ricordi personali e, augurandomi, in un prossimo futuro, che l’argomento venga ripreso e ampliato. Nel vecchio rione di S. Silvestro, nell’area occupata attualmente da baracche, sorgeva la chiesa dedicata allo Spirito Santo, più nota in città con il nome di chiesa di S. Anna1. La sua costruzione è riconducibile ad una donazione testamentaria fatta nel 1278 da Cataldo Pelliparius per l’edificazione di un ospedale con annessa chiesa da dedicare allo Spirito Santo. La chiesa nel corso dei secoli seguì le vicissitudini inerenti l’ospedale e, anche dopo la scomparsa di quest’ultimo, rimase adibita al culto pubblico grazie all’opera della Congregazione dei Contadini titolata a S. Isidoro. Durante il primo conflitto mondiale, insieme alla Chiesa del Carmine, fu requisita dall’esercito per alloggiarvi i soldati in partenza per il fronte; le statue e gli arredi per il culto furono trasferiti nella vicina Chiesa dell’Annunziata2. Fu riaperta al culto negli anni ’20, dopo un restauro a spese degli abitanti del rione per le cattive condizioni in cui era stata lasciata. Fu distrutta completamente nell’ultimo conflitto mondiale. All’arrivo delle truppe alleate la piazza antistante la Chiesa era cosparsa di morti, i quali furono accatastati all’interno della Chiesa e dati alle fiamme. Verso gli inizi degli anni ’60 i resti furono traslati al cimitero e le mura rimaste abbattute. L’area della chiesa venne riutilizzata per la costruzione di baracche che ancora oggi sono al loro posto. La chiesa presentava una struttura molto semplice, ad un’unica navata, ed era il risultato dell’unione di due edifici, forse uno, il vecchio ospedale, e l’altro la chiesa ad esso annessa. Al centro dell’edificio vi era la porta d’ingresso che consentiva l’accesso alle due chiese unite3. Nella chiesa di sinistra erano custodite le statue dei SS. Anna e Gioacchino, i SS. Cosma e Damiano (attualmente conservati nella Chiesa di S. Antonio), S. Isidoro, Maria SS. Della Pentecoste (con riferimento al titolo della chiesa) e S. Vincenzo Ferreri di patronato della famiglia Varlese. La chiesa di destra, molto più ampia dell’altra, era adibita alla Messa domenicale e nella sua sacrestia, posta sulla parete di fondo con ingresso anche esterno, vi era una botola di pietra con cui si accedeva alla cripta dove si trovavano le sepolture. La chiesa e la zona si animavano nei giorni di festa dedicati il 26 Luglio a S. Anna e la prima domenica di Maggio a S. Isidoro con una processione che, partendo con la statua del Santo di prima mattina per l’Olivella di S. Elia, doveva far ritorno entro mezzogiorno brandendo in mano spighe di grano. Il mio augurio è che le autorità competenti prendano in seria considerazione la salvaguardia e la tutela dei vari resti della zona, oltre quelli della chiesa (se ci sono ancora) anche quelli di torri e mura, tra cui l’intero rione della Portella. La speranza è che non accada ciò che è successo con la torre campanaria ed altro, altrimenti a che vi serve gridare ai quattro venti “Riappropriaci del nostro passato e delle nostre tradizioni”?
BIBLIOGRAFIA;
Carlo Baccari, Le chiese di Cassino, Roma, 1972.
Tommaso Leccisotti, Gli “Hospitalia”, in “Bollettino Diocesano” I, Cassino, 1975.
Tommaso Leccisotti, Stralcio di una visita pastorale, in “Bollettino Diocesano” III, 1975.
Marco Lanni, S.Elia Fiumerapido, in “Il Regno delle Due Sicilie”, Cirelli, N
1 La chiesa era situata tra il “Vallone S. Silvestro” e l’attuale Via Spirito Santo e precisamente subito a destra (per chi proviene da Caira) del ponte del vallone.
2 La chiesa dell’Annuziata era conosciuta con il titolo dell’Assunta.
3 Ognuna delle due chiese aveva una propria sacrestia.
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