Studi Cassinati, anno 2005, n. 1
L’esposizione presso la Biblioteca comunale di Cassino di pubblicazioni uscite tra il 2003 e 2004, voluta dal Comitato Celebrativo “Battaglia di Montecassino” e realizzata dal CDSC è riuscita a dare la misura dell’interesse risvegliatosi tra gli studiosi e gli editori attorno al grande evento che è stato il sessantesimo anniversario della battaglia di Cassino: circa 80 libri, più un numero imprecisato di giornali, riviste, CD-Rom, DVD. Vasta e impegnata è stata anche la partecipazione delle scuole.
Ma quello che più conta mettere in evidenza è il tono, oltre che la qualità, delle pubblicazioni, alcune delle quali hanno avuto il coraggio di offrire una lettura “controcorrente” degli eventi di sessant’anni fa. Si è usciti, per esempio dal solito assioma che da sempre vede gli alleati anglo americani come “liberatori” e “salvatori della Patria”, relegando la responsabilità di ogni nefandezza sui tedeschi.
Ma, ferma restando tutta intera la responsabilità del conflitto sulle spalle del nazi-fascismo, si comincia a chiedersi, da parte degli studiosi, se la distruzione totale delle nostre città, lo sterminio (sic) di buona parte della popolazione civile residente nell’area della Linea Gustav, gli stupri di massa operati dalle truppe di colore, la rovina pressoché totale del nostro immenso patrimonio religioso, storico ed artistico, siano azioni degne di un esercito liberatore.
Su questa onda di pensiero si è dato vita (finalmente!) alla costituzione di un archivio della memoria orale della popolazione civile che potrà consentire, a chi lo volesse consultare, una lettura diversa degli avvenimenti di quei tragici anni.
C’è il rischio, però, che se tale archivio non sarà adeguatamente valorizzato e proposto agli studiosi, rimarrà come una sorta di “album di ricordi di famiglia” affidato al silenzio (sempre colpevole) degli storici.
e. p.
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