IL DECENNALE DELLA DISTRUZIONE DI CASSINO


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Studi Cassinati, anno 2003, n. 2

di Emilio Pistilli
Per celebrare il primo decennale della distruzione di Cassino e dei comuni del Cassinate nel 1954 si costituì a Cassino un apposito comitato, che, tra le varie iniziative, prevedeva l’acquisizione di notizie relative ai danni subiti dalla guerra e alla ricostruzione in atto. Fu una preziosa occasione soprattutto per fare il punto su quanto si era riusciti a ricostruire e sulle esigenze vitali dei comuni del Cassinate.
A distanza di 50 anni puó apparire interessante riproporre la situazione dell’epoca sì da poterla confrontare con quella attuale.
Il comitato (sindaco di Cassino a quel tempo era il sen. Pier Carlo Restagno) inviò una lettera/questionario a tutti i comuni del territorio, compresi Formia, e, fuori regione, Mignano Montelungo, Rocca D’Evandro e Venafro; mancano analoghi dati proprio per il comune di Cassino. I comuni invitati furono quelli dell’elenco ufficiale delle distruzioni (50 comuni) stilato dal ministero dei Lavori Pubblici, cui furono aggiunti Sora, Arce, Colfelice, S. Padre, che non figuravano in quell’elenco.
«CITTà DI CASSINO – Comitato per il decennale della distruzione (15–3–1944).
Cassino, 9 febbraio 1954
Ai Sindaci dei Comuni aderenti all’Associazione Comuni del Cassinate.
Il 15 marzo p.v. sarà celebrata in forma solenne la ricorrenza del primo decennale della distruzione di Cassino alla quale cerimonia parteciperanno personalità del Governo oltre a tutti i Sindaci dei Comuni della battaglia.
Per l’attuazione del programma che questo comitato si propone, urge conoscere subito i seguenti dati che prego far tenere a stretto giro di posta:
1) se l’esodo della popolazione fu totale;
2) percentuale di distruzione del Comune;
3) numero dei vani per abitazione ricostruiti a totale carico dello Stato e dai privati con contributi diretti;
4) numero dei vani occorrenti per la sistemazione dei S.T. [senza tetto];
5) opere pubbliche ricostruite;
6) problemi urgenti da disporre (viabilità, opere igieniche, impianti elettrici, ambulatori, scuole);
7) occupazione operaia;
8) proposte per creare nuove fonti di vita economica nel comune.
IL COMITATO»1
Alla richiesta risposero 36 comuni.
Per brevità riepilogo in tabella i numeri: 1, 2, 3, 4 e 7 del questionario. Le risposte ai numeri 5, 6 e 8 sono piuttosto articolate perciò meritano uno spazio a parte.

comuni
esodo
distruz. %
vani ricostr.
vani per s. t.
disoccupati
Terelle
Totale
95 %
1399
60
300
Cervaro
Totale
98 %
100
200
Scarsa occup.
S. Elia F.R.
Totale
100 %
1537
400
500
Acquafondata
Totale
98 %
4 appartam.
100
Piedimonte S.G.
Totale
100 %
240+800
300
150
Villa S. Lucia
Totale
100 %
850
150
Aquino
Totale
95 %
200
200
Roccasecca
Totale
70 %
206+871
200
400
Santopadre
Non fu totale
15 %
50
4
Colfelice
Totale
80 %
20
100
Occup. “negat.”
Ceprano
Totale
85 %
310
450
600
Arce
Totale
55 %
4000
900
500
Belmonte C.
Totale
95 %
250
50
80
Atina
Totale
95 %
1250
320
300
S. Donato V.C.
70 %
700
200
500
S. Biagio Sar.
Totale
90 %
35+356
30
Picinisco
Totale
85 %
36
400
Fontechiari
Non fu totale
60 %
30
15% popolaz.
Sora
Totale
75 %
300+200
600
600
S. Apollinare
Totale
95 %
2000
50
Pignataro Int.
Totale
98 %
83+1650
40
S. Giorgio a L.
99 %
95 %
1990
150
250
S. Andrea
Totale
97 %
64+4200
150
Vallemaio
92 %
98 %
69+1000
Nessuno
300
Coreno Ausonio
Totale
90 %
56 + ?
40
Disocc. elevata
Ausonia
Totale
85 %
700
500
Esperia
Totale
97 %
216 + 2500
250
265
Castelnuovo P.
Totale
88 %
Moltissimi
Nessuno
Nessuno
Formia
Totale
75 %
1900
3000
600
SS.Cosma Dam.
Totale
99 %
60 %
300
Disocc. totale
Itri
Totale
97,75 %
800
1200
Disocc. elevata
Spigno Saturnia
Totale
95,6 %
300
100
300
Castelforte
Totale
98 %
3000
4000
Mignano M.
Totale
92 %
482 + 1312
400
200
Rocca D’Evan.
Totale
70 %
231 + 2127
160
Disocc. totale
Venafro
Totale
60 %
100
500
500

Panorama di Cassino nel 1954
Le voci relative ai numeri 5, 6 e 8 trovano risposte molto articolate che si cercherà qui, per evidenti ragioni di spazio, di condensare il più possibile. Ma salterà subito all’attenzione che il light motif delle urgenze dei comuni è la ricostituzione del patrimonio stradale, la ricostruzione delle strutture igieniche e degli acquedotti, di molti edifici pubblici (soprattutto le scuole rurali), mentre i primi ad essere ricostruiti in dieci anni sono stati i palazzi comunali, le chiese parrocchiali e gli edifici scolastici dei centri urbani, la rete stradale ed elettrica interne. Infine per il rilancio dell’economia locale tutti richiedono collegamenti stradali, attivazione di cantieri scuola, industrie per la lavorazione di prodotti locali; un comune (S. Donato) chiede una fabbrica di giocattoli. Un po’ fuori dal coro è Formia, ma è spiegabile per la sua collocazione geografica.
Va rilevato, quasi a titolo di curiosità, che molti dei sindaci hanno visibilmente riposto fiducia nella compilazione del questionario, forse con la speranza che, insieme agli altri, sarebbe stato presentato alle autorità di Stato, di cui si annunciava la presenza a Cassino per le celebrazioni: per questo motivo hanno ampiamente giustificato le loro richieste. Ma altri sindaci hanno risposto quasi telegraficamente, come per togliersi un fastidio di cui avrebbero fatto volentieri a meno: evidentemente non credevano nell’utilità dell’iniziativa, come certamente non vi hanno creduto quelli che non hanno neppure risposto.
Purtroppo non siamo in grado di accertare se tutte le richieste furono presentate alle autorità.
Terelle: sono stati ricostruiti: l’edificio scolastico, la chiesa parrocchiale (al momento, però, danneggiata dalla neve), ed è stata bitumata la strada Terelle-Cassino. Occorre costruire le strade per Capo di China-Atina e per Villa S. Lucia, nonché le fognature: tali lavori potrebbero rilanciare l’economia del paese.
Cervaro: ricostruiti: l’edificio scolastico, la chiesa di S. Paolo, la Casa comunale e la fontana principale. Occorre rifare la strada dalla Casilina a Cervaro e quelle per le frazioni, nonché le fognature. Per il rilancio dell’economia si propongono nuovi edifici per senzatetto, cantieri di lavoro per strade e rimboschimento.
S. Elia F.R.: ricostruiti: palazzo comunale, asilo infantile, mattatoio comunale, chiesa di S. Sebastiano, pavimentazione corso Santilli; ripristinati l’acquedotto comunale e la fognatura in corso Santilli. Problemi urgenti: impianto elettrico e illuminazione al centro e alle frazioni, telefoni a Cese e Portella, acqua a Valleluce, Cese, Portella, edificio scolastico al centro e alle frazioni, sistemazione strade di campagna e pavimentazione di quelle di Valleluce, ricostruzione della cappella del cimitero di Valleluce-Cese, attuazione del piano di ricostruzione. Per il rilancio dell’economia la riattivazione della cartiera del Rapido, impianto di industrie per la trasformazione dei prodotti agricoli, riattivazione degli impianti industriali distrutti dalla guerra.
Acquafondata: ricostruiti: la Casa comunale, gli abbeveratoi per il bestiame, la via e la piazza principale. Problemi urgenti: costruzione di fognature e strade interne, acquedotto, ambulatorio e ufficio di Stato civile per Casalcassinese. Alla nota è allegata copia di una dettagliata relazione sullo stato del paese inviata alla Camera di Commercio di Frosinone.
Piedimonte S. Germano: opere ricostruite: municipio, la strada dal bivio a Piedimonte alta; in costruzione la nuova piazza comunale. Problemi urgenti: 50 Km di rete stradale, completamento fognature e lavatoio pubblico, adeguamento della rete elettrica, due ambulatori e due edifici scolastici per i due centri del capoluogo, 4 aule per le scuole di campagna. Per il rilancio economico si dovrebbe dare inizio ai lavori di bonifica e alle opere dell’E.R.I.C.A.S. e della Cassa per il Mezzogiorno.
Villa S. Lucia: sono stati ricostruiti gli edifici scolastici nel capoluogo e a Piumarola, mentre i lavori iniziati per le strade interne non sono stati più portati a termine. Urge riattare la strada per la Casilina e quelle interne; bisogna ricostruire le fognature, la Casa comunale, l’edificio scolastico a Ponteromano, l’asilo infantile, il consultorio ONMI, l’ambulatorio medico e rifare la rete elettrica.
Aquino: sono stati ricostruiti il torrino di sopraelevazione, la piazza San Tommaso e la torre civica. Opere urgenti: rete fognante, costruzione di un edificio scolastico, della Casa comunale, di case per senzatetto per liberare la “zona franosa”, di una latrina, del mattatoio e ripristino della viabilità e della rete elettrica. Per il rilancio dell’economia si chiede un cantiere permanente per produzione di casse da imballaggio.
Roccasecca: sono stati ricostruiti: la fognatura, l’acquedotto, le strade, il palazzo comunale e l’edificio scolastico. Urge disporre la viabilità, riparare le strade di campagna, le opere igieniche, gli impianti elettrici, scuole, ambulatori.
Santopadre: sono in costruzione la strada per Collepizzuto e la rete elettrica per tutto il comune. Opere urgenti: bitumazione della rotabile per Arpino e costruzione della strada per Barbanero e la Ponte la Valle-Ponte le Petrara, sulla Roccasecca Isernia; costruzione dell’acquedotto con il Consorzio degli Aurunci, dei gabinetti pubblici, del lavatoio e della cabina di trasformazione per la fornitura dell’energia elettrica a sei contrade. Per il rilancio economico sarebbe sufficiente la costruzione della strada Ponte la Valle-le Petrara per il collegamento con Roccasecca e la creazione di un’industria.
Colfelice: è stata realizzata la sede comunale e sono state riparate le strade via Roma, via Guardiola, Villafelice e la piazza del comune. Opere urgenti: viabilità, cimitero, fognature, acquedotto, impianti elettrici, ambulatorio e scuole. La realizzazione delle suddette opere darebbe rilancio all’economia.
Ceprano: sono stati realizzati: il palazzo comunale, l’ospedale, la chiesa S. Maria Maggiore, il ponte sul Liri, la via Gioberti e il lavatoio. Opere urgenti: viabilità, opere igieniche, impianti elettrici, ambulatori e scuole. Si potrebbe affrontare la disoccupazione con la costruzione di un polverificio o altra industria sfruttando le acque del Liri.
Arce: opere pubbliche realizzate: la piazza e le vie interne della frazione Isoletta, la pubblica illuminazione e l’acquedotto di Arce centro e Isoletta, le strade Valle, Campostefano-Campanile, Colleone-Tramonti, Marzi-Colleolivo, Frassi, Collealto-Collenoce. Opere urgenti: strade, acquedotti, impianti elettrici e scuole per le frazioni, le fognature, ricostituzione dell’ambulatorio comunale, ripristino delle strade interne del centro per 2,500 km. e un campo boario. Per il rilancio dell’economia bisognerebbe riattivare lo stabilimento militare di Fontanaliri, estendere all’agro di Arce le opere del Consorzio “Valle del Liri”, qualche stabilimento industriale o artigianale, riprendere i sondaggi in Tramonti per l’estrazione di bitume.
Belmonte Castello: sono stati ricostruiti la chiesa, il municipio e la via Sferracavalli vecchia. Occorre riparare il cimitero, via Fontana, l’acquedotto, la scuola rurale, l’asilo infantile e le fognature. Per l’economia del paese basterebbe provvedere al rimboschimento e all’impianto di oliveti.
Atina: opere realizzate: acquedotto del Mollarino per le contrade, l’edificio scolastico “G. Visocchi”, l’asilo “Beatrice”, i ponti S. Giuliano sul Melfa e Broile sul Mollarino, il palazzo ducale Cantelmi, il palazzo comunale di piazza Garibaldi, il carcere mandamentale in via Vecchie Rampe, opere alle sponde del Mollarino, l’acquedotto per il centro urbano, l’illuminazione pubblica (in corso di completamento), parziale ripristino della chiesa S. Maria Assunta, le chiese parrocchiali di Rosanisco e Settignano, parte delle strade esterne e la fognatura urbana in corso di esecuzione. Opere urgenti: ripristino delle scuole rurali, ricostruzione del cimitero, ricostruzione del mattatoio, ripristino delle strade comunali interne ed esterne, ricostruzione della chiesa di S. Marco e della casa parrocchiale, ripristino dell’acquedotto di Chiusi e completamento di quello rurale, ripristino delle sponde del Melfa e del Mollarino. Per il rilancio dell’economia sarebbe necessario estendere la superficie terriera irrigua, creare un impianto di latteria e caseificio, impianti per l’industria estrattiva delle sostanze aromatiche e medicinali e un cementificio per lo sfruttamento delle marne locali.
S. Donato Val di Comino: sono state ricostruite opere pubbliche per il 60 %. Opere urgenti: bitumazione e riparazione di strade interne e rurali compreso il tronco Borgo Vicalvi-Alvito-San Donato-Ponte Melfa, sistemazione e costruzione di fognature, gabinetti pubblici e acquedotto comunale, rete elettrica rurale, riparazioni all’edificio scolastico e all’asilo infantile, riparazione della villa comunale e ripristino della statua del monumento ai caduti. Per l’economia del paese si richiede l’attuazione delle opere urgenti, l’incremento delle opere di bonifica e creazione di una fabbrica di giocattoli.
S. Biagio Saracinisco: sono stati ricostruiti l’acquedotto in frazione, la centrale elettrica e la casa parrocchiale, non ancora ultimato l’acquedotto del centro. Sono urgenti: l’acquedotto per il centro, le fognature, la sistemazione di strade interne e periferiche, i gabinetti pubblici, l’ambulatorio medico, aule scolastiche e la Casa comunale. Per il rilancio dell’economia sono necessari: una stazione sciistica presso monte Cavallo, un caseificio, una stazione sperimentale per la coltura delle patate.
Picinisco: sono stati ricostruiti l’edificio scolastico e l’asilo infantile. Opere urgenti: bitumazione della strada per Atina, le fognature, l’acquedotto, un ambulatorio e scuole nelle frazioni di S. Pietro, Antica, Serre, Colleruta, ecc. Per il rilancio turistico occorre costruire le strade per Prati di Mezzo e Canneto.
Fontechiari: opere ricostruite: edificio scolastico, asilo infantile, Casa comunale, ponti e strada rotabile. Servono con urgenza: fognature, ambulatorio comunale, scuole rurali e strade rurali.
Sora: Opere pubbliche ricostruite: il mattatoio, i ponti Carnello, S. Lorenzo e Ponte Napoli, la stazione FF.SS., la rete stradale urbana, l’asilo Giornale d’Italia. Problemi urgenti: viabilità, opere igieniche, ecc., edificio per le scuole elementari e medie, le fognature e la viabilità per il rione ex baraccato, asilo e maternità infanzia, campo sportivo. Per nuove fonti di vita economica l’istituzione di una grande industria di smalteria con non meno di mille operai.
Sant’Apollinare: sono stati ricostruiti: l’illuminazione pubblica, l’edificio comunale, la chiesa parrochiale con la canonica, strade e piazze del centro, fognature, lavatoio, caserma dei carabinieri e cimitero. Sono da rifare tutte le strade extraurbane, da estendere l’illuminazione e l’acquedotto, da costruire l’edificio scolastico nel centro e nelle frazioni Giunture e Pagliara. Per il rilancio dell’economia c’è bisogno di un campo mercato, dell’apertura del traffico diretto con Cassino attraverso il nuovo ponte Giunture e del rimboschimento montano.
Pignataro Interamna: sono state ricostruite strade per 9 km. e la chiesa parrocchiale S. Salvatore. Problemi urgenti: ricostruzione della Casa comunale, ripristino dell’acquedotto “Interamna”, completamento delle fognature e della rete elettrica rurale, collegamento con S. Angelo in Theodice con il ripristino della strada “Selvaroccio”. Per nuove fonti di lavoro ci vorrebbero nuove industrie nel Cassinate con assorbimento della mano d’opera locale.
S. Giorgio a Liri: opere ricostruite: rete elettrica del capoluogo, asilo infantile, lavatoio, 5 ponticelli, orologio pubblico, chiesa parrocchiale. Opere urgenti: rete elettrica nelle borgate, edifici scolastici al centro e alle frazioni Torricelli e Vallemontana, il mattatoio, la Casa comunale, strade interne e periferiche. Per il rilancio dell’economia si richiede l’attuazione del consorzio di bonifica e la produzione di energia elettrica dal rio S. Giorgio con il lago naturale.
Sant’Andrea: è stato ricostruito soltanto l’edificio scolastico, mentre bisogna costruire due nuovi edifici per le campagne e la Casa comunale, occorre estendere le rete elettrica alle contrade del comune e riattivare le strade comunali periferiche. Per il rilancio economico sarebbe sufficiente costruire la strada per Casarinelli-Bosco d’Olmi-Selvotta per la valorizzazione dei boschi e l’incremento degli scambi commerciali.
Vallemaio: nessuna opera pubblica è stata ricostruita. Opere urgenti: ripristino della strada per S. Giorgio, unica via di accesso al comune, le fognature nel centro urbano, la rete elettrica alle contrade, edifici scolastici al centro e a Vaccherecce, l’edificio comunale. Per lenire la disoccupazione sarebbe opportuno intensificare l’assegnazione di cantieri per il rimboschimento e per la viabilità comunale.
Coreno Ausonio: non sono segnalate opere pubbliche ricostruite. Opere urgenti: fognature, riparazione delle strade, impianto elettrico in contrada Cardito-Aurito, il palazzo comunale, i due ponti alle contrade Torrerisi e a Puzzali, che sono completamente isolate, imbrigliamento delle acque di monte Petrella e Chianara, che si riversano sull’abitato. Per il rilancio dell’economia si richiede l’allargamento e la bitumatura della strada Ausonia-Coreno Ausonio-SS. Cosma e Damiano-Castelforte, nonché l’intervento della Cassa per il Mezzogiorno.
Ausonia: l’unica opera pubblica ricostruita è l’orfanotrofio. Necessità urgenti: cantieri scuola per la costruzione delle strade rurali, ripristino di due orologi al centro e istituzione di uno nuovo a Selvacava, deviazione delle acque discendenti dal monte Fammera, che allagano la frazione Selvacava, completamento dell’asilo, rete elettrica nelle frazioni, copertura dei lavatoi pubblici, costruzione di latrine, sistemazione della strada per Selvacava e costruzione di una nuova che unisca il comune con Spigno Saturnia e Castelnuovo Parano, una nuova scuola a Selvacava che attualmente occupa la casa per s. t., riparazione della chiesa di Correano e costruzione dell’acquedotto Monte d’Oro-Spigno Saturnia.
Esperia: opere ricostruite: Casa comunale ed edificio scolastico ad Esperia sup., magazzino tabacchi, consultorio medico, convento e chiesa della Madonna delle Grazie, riparazione della chiesa parrocchiale, riparazione della strada di accesso ad Esperia sup. e delle strade rurali, l’edificio scolastico ad Esperia inf., sistemazione di piazza Consalvo, l’edificio di S. Scolastica, riparazione della chiesa parrocchiale di Esperia inf. e di Monticelli, dell’edificio scolastico di Monticelli, costruzione dell’edificio per la delegazione municipale di Monticelli, riparazione dei cimiteri di Esperia e Monticelli. Problemi urgenti: viabilità rurale e delle frazioni, fognature, mattatoio pubblico, scuole e asili per le frazioni, estensione della rete elettrica e dell’acquedotto per le frazioni, ambulatori medici e consultori pediatrici, ampliamento dei cimiteri. Per il rilancio dell’economia si richiede la costruzione di un’industria per la produzione olearia e un programma di irrigazione rurale.
Castelnuovo Parano: ricostruito solo l’orologio pubblico. Problemi urgenti riguardano la viabilità, le opere igieniche, gli impianti elettrici, ambulatori, scuole, ecc.; in particolare sono indispensabili: la rotabile Coreno-Castelnuovo-S. Giorgio, l’ambulatorio medico e l’edificio municipale. Si lamenta, tra l’altro la mancata costruzione dell’edificio scolastico a cura dell’E.RI.CAS. Per l’occupazione si ritengono indispensabili cantieri scuola.
Formia: opere ricostruite: scuole elementari e medie al centro e alle frazioni, ginnasio liceo e scuola tecnica industriale, il nuovo porto con piazzale a terra e dogana, gran parte dell’acquedotto al centro, lavatoio, macello, parte delle piazze e vie interne ed esterne, le chiese di S. Giovanni Battista, S. Teresa, S. Erasmo, S. Luca (a Maranola), S. Andrea (a Trivio), S. Caterina (a Castellonorato). Opere urgenti: attuazione integrale del Piano di Ricostruzione, completamento ed estensione dell’acquedotto, delle fognature e della rete elettrica, ricostruzione di vari edifici scolastici, sistemazione ed ampliamento dell’ospedale “Dono Svizzero”, ricostruzione dello scalo di alaggio, difesa e ricostruzione delle spiagge di Vindicio e del lungomare di S. Janni-Pescinola, sistemazione dei corsi d’acqua e della rete stradale di levante, rimboschimento. Per il rilancio economico si propone l’impianto di nuove industrie per lo sfruttamento dei materiali esistenti sul posto (calcare-argilla) e potenziamento turistico (alberghi, pensioni, spiagge, bellezze naturali e panoramiche.
SS. Cosma e Damiano: opere ricostruite: 4 case per s. t., villaggio Unrra-Casas, strade e fognature del centro. Opere urgenti: attuazione del Piano di Ricostruzione, strade per le frazioni, fognatura alla frazione Ventosa, edifici scolastici rurali (Ventosa, S. Lorenzo, Grunuovo). Per l’occupazione si richiede il rimboschimento dei monti.
Itri: opere ricostruite: palazzo comunale, mattatoio, parte dell’edificio scolastico della fognatura e dell’acquedotto. Opere urgenti: case per s. t., sgombero delle macerie, costruzione dell’Avviamento professionale, ricostruzione e sistemazione della rete elettrica, delle strade interne e del paese alto, completamento della fognatura e della rete idrica, copertura del torrente “Muro Rotto” che raccoglie i liquami del centro abitato, costruzione della strada per S. Agostino. Per il rilancio economico sarebbero opportuni il rimboschimento con impianto di oliveti, la valorizzazione del demanio, creazione di attività industriali per produzione di calzature, lavorazione della strame, lo sfruttamento delle sanse per ricavarne saponi, infine la valorizzazione turistica del centro presso il santuario della Civita.
Spigno Saturnia: sono stati ricostruiti solo il palazzo comunale e la chiesa parrocchiale. Opere urgenti: viabilità, opere igieniche, impianti elettrici, ambulatori, scuole. Per il rilancio dell’economia si richiede il completamento della strada Selvacava-Spigno inferiore-Spigno superiore-Valle.
Castelforte: opere ricostruite: Casa comunale, cimitero Casali, chiese di S. Giovanni e S. Michele, asilo, parte dell’edificio scolastico, acquedotto del centro, la torre medioevale “Balio”, vie interne, fognature, rete elettrica. Opere urgenti: acquedotto, strade interne e fognature per le frazioni di Suio, S. Lorenzo, Grunuovo, 5 scuole per le frazioni, ampliamento della Casa comunale, del cimitero, della rete elettrica, sgombero delle macerie, valorizzazione delle terme di Suio, ospedaletto per il centro, ambulatori per le frazioni, mattatoio comunale, sistemazione delle zone franose, dei terreni montani, della strada di accesso alla’Ausonia via Coreno, rimboschimento, ricostruzione della chiesa di S. Rocco e del refettorio materno S. Carlo. Per l’economia si potrebbe potenziare la zona termale di Suio tutt’ora sfruttata in maniera “rudimentale”.
Mignano Monte Lungo: opere ricostruite: palazzo degli uffici, due edifici scolastici, asilo, rete elettrica, fognatura principale, casa canonica, chiesa parrocchiale S. Andrea Apost., ponte Ferdinandeo, ponte sulla strada per Caspoli, muraglione di sostegno di via Fratte. Opere urgenti: sistemazione della viabilità interna con fognature per il centro e per i nuovi rioni per i s. t., edificio scolastico in contrada Moscuso, due padiglioni scolastici per le contrade Annolisi e Vago Romano, prolungamento dell’acquedotto delle Campate fino a Mignano e a Caspoli e Campozillone, sistemazione del cimitero civile, estensione della rete elettrica, sistemazione della viabilità interna ed esterna, costruzione dei ponti sul Rivo Mignano e sul fiume Peccia (a Fontana Castello e Monte Lungo), sistemazione idrogeologica montana, costruzione di un ambulatorio e di un macello comunale. La creazione di nuove fonti di vita economica va studiata in ambito circondariale.
Rocca D’Evandro: opere ripristinate: Casa comunale, cimitero (centro, Cocuruzzo e Camino), acquedotto, ponte Pecce e ponte di Mortola, strada ponte di Mortola-Suio, chiesa e casa canonica del centro e di Cocuruzzo, chiesa di Mortola, sistemazione del piazzale Torrione e strada di Vandra. Problemi urgenti: strada per Galluccio, fognature ai rioni per s. t., completamento rete elettrica alle frazioni Mortola e Marsella, ambulatorio e consultorio O.N.M.I. a Bivio di Mortola, 8 edifici scolastici per le frazioni. Per il rilancio economico: istituzione di cantieri di lavoro per le strade interne e per il rimboschimento, industrie per la lavorazione dei prodotti agricoli, realizzazione di opere pubbliche.
Venafro: opere ricostruite solo in parte: caserma dei carabinieri, pretura, scuole elementari. Problemi urgenti: strada per la frazione Le Noci, fognature, pavimentazione stradale, ambulatorio, edificio scolastico al centro e alla frazione Ceppagna. Per il rilancio economico: rimboschimento, realizzazione delle opere urgenti, un edificio per l’ufficio postale e ufficio del Registro, scuole, opere igieniche, costruzione dell’acquedotto delle Campate, irrigazione della piana per dare impulso all’agricoltura.
Le celebrazioni del Decennale si svolsero il 3 e 4 aprile con la massima solennità e con la partecipazione, il giorno 4, del Capo dello Stato Luigi Einaudi. La cerimonia ebbe inizio con la messa celebrata dall’abate di Montecassino, Ildefonso Rea, nella chiesa di S. Antonio; furono presenti, oltre la consorte del Presidente, donna Ida, i ministri Campilli, Romita e Cassiani, il vice presidente della Camera, on. Leone, il senatore Bertone, in rappresentanza del Senato, il sen. Canonica, i generali Marazzani e Albert, ambasciatori e numerose altre autorità. Per gran parte della mattinata sfilarono per le vie della città, tra due ali di folla, carri armari, cannoni, automezzi militari di ogni genere e reparti di tutte le forze armate. L’afflusso della popolazione, proveniente da tutto il Cassinate, fu imponente. Nella stessa mattinata il Presidente inaugurò il nuovo edificio postale. La visita di Einaudi con il suo seguito proseguì a Montecassino dove poté ammirare le porte bronzee della basilica, opera del Canonica, fatte fondere da lui stesso dopo la sua precedente visita del 1949.Per il Decennale della distruzione fu anche organizzata la “1ª Mostra del Cassinate che risorge”, a cura dell’”Ufficio Mostre” del Ministero dei Lavori Pubblici, presso l’ala est del nuovo tribunale2. La mostra fu articolata in tre sezioni: A) mostra del concorso di pittura “Premio Cassino”, B) mostra archeologica, con l’esposizione di gran parte del materiale archeologico dell’antica Casinum, anche con lo scopo di presentare l’esigenza di un museo per la sistemazione di tutto quel materiale, C) mostra documentaria fotografica della battaglia di Cassino, con 210 fotografie e 12 ingrandimenti della collezione Giallonardi, per stimolare la creazione di un ossario internazionale dei caduti sulla terra del Cassinate; a questa sezione fu aggregata la raccolta di giornali dell’epoca della collezione del pittore Capaldi.
In occasione della mostra fu distribuito il cartoncino-invito qui riprodotto.
L’idea dell’ossario internazionale non fu mai più ripresa dagli amministratori della città.
Anche questo accadeva in quel tempo.
Ernesto Giallonardi, uno degli organizzatori della mostra documentaria della guerra, si trovò al centro di un curioso e, in fondo, comico episodio, come è raccontato nella lettera che segue.

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