“Giornale di scavo” del teatro romano di Cassino (1936)


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Studi Cassinati, anno 2001, n. 3

  


Il teatro nel 1939
18 maggio 1936 (XIV)Inizio dello scavo con 4 operai. Si prosegue ad allargare la piazzuola già sistemata nei giorni precedenti dagli stessi operai, onde facilitare la manovra della décauville[1]19 maggio 1936 (XIV)Sulla stessa linea del paramento in reticolato scoperto il giorno precedente, procedendo verso ovest, si è trovato un blocco di calcare squadrato ed ancora in situ. Si è altresì osservato che il muro in reticolato conserva frammenti d’intonaco colorato del rivestimento. Lo scavo si va ampliando verso Ovest e Nord sempre alla profondità di circa m. 1.50.
20 maggio 1936 (XIV)Lo scavo prosegue nelle due direzioni già indicate. Vengono alla luce frammenti architettonici e decorativi, sparsi nel terreno di riempimento, assieme a numerosi frammenti di laterizi. Il terreno di risulta si presenta più sassoso, con molti blocchi di calcare e ciottoli, nel cavo che prosegue verso l’interno del teatro, in direzione N; poco sassoso invece nell’altro cavo. Verso la fine della giornata affiora l’imoscapo di una colonna in pietra, (n. 0 in pianta) a breve distanza dal blocco di calcare, scoperto il giorno precedente (che fa parte di un avancorpo del muro esterno della scena).
21-22-23 maggio 1936 (XIV)Si mantengono i cavi sempre alla stessa profondità; si raccolgono vari frammenti e schegge di marmo (alcune lavorate), ed un piccolo frammento d’iscrizione su grande lastra marmorea ( in ottimi caratteri[2]). Nel cavo occidentale, lungo il muro in opera reticolata, affiora un altro blocco in calcare (sulla stessa linea di quello precedentemente trovato) che sembra formare un altro risalto del muro.
25 maggio 1936 (XIV)All’inizio della giornata è venuta alla luce un’iscrizione frammentaria su blocco di pietra calcarea: [3]Continuano, più o meno abbondanti, i rinvenimenti di scheggioni e frammenti decorativi.
26 maggio 1936 (XIV)Si prosegue ad allargare lo scavo nel cavo occidentale, mantenendo sempre la stessa profondità; nel cavo settentrionale si prosegue verso l’interno del teatro, con i consueti rinvenimenti di schegge e frammenti decorativi. Frammento d’iscrizione su lastra marmorea, in buoni caratteri:
27 maggio 1936 (XIV)Proseguendo lo sterro nel cavo occidentale, oltre il blocco segnalato il giorno 23, si è potuto osservare che il muro in opera reticolata riprende, sullo stesso allineamento di quello precedentemente scoperto. Insignificanti frammenti di marmo liscio e decorato; nel pomeriggio si è dovuto interrompere lo sterro a causa del maltempo. Si è proceduto ad alcune sistemazioni ai binari della décauville; a sera è arrivato un nuovo argano ed altro materiale per la décauville.
28 maggio 1936 (XIV)Continua lo scavo nelle due direzioni, senza rinvenimenti degni di nota; pochi frammenti decorativi e marmorei; frammenti di laterizi.
29 maggio 1936 (XIV)Lo sterro progredisce lentamente a causa del maltempo; i consueti frammenti, nessuna nuova struttura muraria.
30 maggio 1936 (XIV)Si sta eseguendo la recinzione della zona di scavo con pali e filo spinato. Fra i pochi frammenti venuti alla luce, quello di una iscrizione: …V … 1 giugno 1936 (XIV)Operai assenti, meno due.
2 giugno 1936 (XIV)Cinque operai sullo scavo; nel cavo occidentale, lungo il muro in reticolato, viene alla luce una soglia di m. 1.80 x 0.61, limitata da una parte dal blocco sporgente scoperto il giorno 23 maggio, e dall’altra parte, da un contrafforte simile che, come i precedenti, è sagomato nella faccia anteriore. Frammenti decorativi e laterizi. ? Framm. d’iscriz.  … RV … [4]
3 giugno 1936 (XIV)Essendosi ottenuto lo spazio occorrente per la manovra della décauville, si è sospeso lo scavo in direzione nord, volgendo ora verso occidente con un cavo parallelo a quello esterno al muro di scena. Nel cavo interno si è rinvenuto un frammento di capitello rozzamente lavorato, ed un frammento decorativo (n. 1 in pianta). Abbondano sempre i frammenti di laterizi; pochi selci nel terreno del cavo esterno, quasi liberamente composto di humus.
4 giugno 1936 (XIV)Nella trincea esterna, scavando innanzi alla soglia scoperta il giorno due, si è potuto determinare che la soglia fa parte di una scala composta di 3 gradini. È costruita in grandi blocchi di travertino come pure i pilastri sagomati che la fiancheggiano; dove termina la scala, a circa 1 m. di profondità dalla soglia, si è trovato un piano in selciato (a circa m. 2.50 di profondità). Frammento decorativo in rosso antico, ed altro frammento in marmo bianco di cospicue dimensioni. Otto operai presenti.
5-6 giugno 1936 (XIV)A m. 1.70 dalla scala, verso occidente, è venuto alla luce un altro avancorpo del muro esterno, costituito, come i precedenti, da blocchi calcarei. Dopo questo blocco, il muro della scena sembra interrotto. Proseguendo, è affiorata, a m. 3.50 dall’ultimo avancorpo, una colonna in pietra porosa, allineata anch’essa con gli altri avancorpi del muro; s’incontra una grossa macerie rovesciata, costruita con materiali vari di riporto. Tra i frammenti venuti alla luce, notevole un pezzo di cornice decorata a listelli, di buona fattura (n. 2 in pianta), ed un coccio di vaso a vernice rossa lucida con timbro del fabbricante. Dal giorno 5 sono sullo scavo nove operai.
8 giugno 1936 (XIV)Proseguendo lo sterro nel cavo esterno, è affiorata, a m. 4.60 a sud della 1ª colonna, una seconda colonna costruita in opera laterizia e ricoperta di stucco: è stata nuovamente interrata, in attesa di proseguire lo scavo a maggior profondità, e di poter convenientemente fissare lo stucco con cemento. Nel cavo interno nulla di notevole; numerosi, nel cavo esterno, i frammenti d’intonaco dipinto.
9 giugno 1936 (XIV)Si è avanzato quasi esclusivamente nel cavo esterno, per raggiungere il muro laterale ovest del teatro: questo conserva interamente, nella parte ora scoperta, l’intonaco dipinto uniformemente in color rosso. Della colonna in laterizi segnalata il giorno precedente vanno affiorando altri frammenti, dalla giacitura dei quali si puó rilevare che la colonna si è rovesciata e frantumata. Sempre nel cavo esterno, a breve distanza dall’ultimo avancorpo, si è scoperto un plinto di pietra con tracce, su uno dei lati, di una colonna (n. 3 in pianta). Il muro della scena, all’altezza del detto avancorpo, piega ad angolo retto; è anche esso rivestito d’intonaco.
10 giugno 1936 (XIV)Continua il lavoro di sterro nel cavo esterno, dove si prosegue a liberare il muro dipinto in rosso; questo appare iniziato in basso da una fascia di colore scuro, e diviso in riquadri da colonne in giallo, una delle quali si osserva ancora nitidamente. Stato di conservazione discreto; presso la superficie l’intonaco è stato rovinato soprattutto dalle radici delle piante. Presso la colonna in laterizi scoperta nei giorni precedenti affiora un rocchio di colonna in pietra porosa (n. 4 in pianta). Frammenti di lastre di marmo bianco venato e giallo.
12 giugno 1936 (XIV)Nel cavo esterno si raggiunge il piano antico, su cui poggiano le basi delle colonne scoperte il 5 e l’8 giugno; il piano è costituito da un battuto di calce; la parte dipinta ha in basso una fascia scura alta cm. 60, e l’intonaco termina con un risvolto a circa 5 cm. dal pavimento: doveva essere un pavimento marmoreo[5]13 giugno 1936 (XIV)Proseguendo lo sterro nel cavo esterno al piano antico (a m. 2.50 circa di profondità), si è rinvenuto un blocco in travertino locale posto in opera al piano del pavimento a m. 4.80 dal muro della scena e parallelo ad esso, in linea con l’ultimo avancorpo. Il piano antico in questo punto si abbassa di circa 30 cm.; un altro blocco simile al precedente e ad esso contiguo sta affiorando. Nel materiale laterizio di risulta dello sterro si è trovato un tegolone con timbro rettangolare, dalle lettere quasi indecifrabili: sembra doversi leggere: ; assai dubbio il C[7].
15 giugno 1936 (XIV)Nel cavo interno si è venuto liberando un grosso blocco in travertino (n. 7 in pianta) già avvistato nei giorni precedenti e lavorato nella faccia inferiore; non è stato possibile ancora rimuoverlo perché è incrinato. Nello stesso cavo vanno affiorando altri 2 rocchi di colonna della medesima pietra variegata di quella del giorno 12; il cavo interno è mantenuto sempre a m. 1.70 – 1.80 di profondità. Altro frammento di tegola con timbro; lettura molto dubbia:[8]
. Oltre ai consueti frammenti decorativi, provenienti specialmente dal cavo interno, sono da segnalare una lucernetta monolicne[6], fittile, integra; ed un’arula votiva fittile, mancante della parte posteriore, con rappresentazione di nereide sulla faccia anteriore (simile a quelle trov. sull’Esquilino a Roma). Nel cavo interno, si è proceduto alla rimozione di un dado in travertino e di un grosso frammento di colonna in pietra variegata (nn. 5 e 6 in pianta).
. Alla profondità di circa 1 m. viene alla luce un paramento in opera reticolata, che sembra corrispondere al muro esterno della scena. Pochi ed insignificanti frammenti decorativi.


Il teatro nel 1939
16-17 giugno 1936 (XIV)Prosegue lo scavo, ampliandosi, nella parte interna, mentre all’esterno della scena si continua ad abbassare il livello al piano antico in tutta l’area finora scoperta. Oltre i consueti frammenti decorativi, sono stati raccolti due altri laterizi con bolli rettangolari; in uno sono visibili le lettere:[9]. In seguito si trovava un altro laterizio con bollo impresso a rovescio e nettamente visibile: [10].
18 giugno 1936 (XIV)
Nel cavo interno, in direzione della scala della scena, si è trovato parte della gamba di una statua (polpaccio) di dimensioni alquanto superiori al normale (crf. polpaccio 0.48). Nel cavo esterno, di fronte alla scala ed a circa m. 4 da questa, sulla linea del rocchio di colonna in laterizio, affiora l’inizio di un’altra scala; sembra però vi sia un solo gradino (a circa m. 1.30 sul livello della strada romana che si osserva nel giardino Petrarcone). Consueti frammenti di decorazione.
19 giugno 1936 (XIV)Continuandosi a portare al piano antico il cavo esterno, si è liberata la base di colonna già segnalata il giorno 20 maggio u.s, a circa m. 3 ad oriente della scala di scena. Il fusto è alto circa 30 – 35 cm., tagliato orizzontalmente. Nel cavo interno, nel punto più avanzato verso la cavea, è emerso un blocco in travertino (calcare locale). Nel cavo si vanno togliendo i binari mentre si retrocede con lo sterro, liberando fino al piano antico.
20 giugno 1936 (XIV)Si è finito lo sterro nel cavo esterno fino al piano antico; nell’interno del teatro si prosegue parallelamente al cavo esterno, ed in direzione della cavea. Sono stati raccolti i consueti frammenti decorativi in ambedue i cavi, e frammenti di colonne in pietra.
22 giugno 1936 (XIV)Prosegue il lavoro nei due cavi interni; tra i frammenti decorativi raccolti, un frammento decorato con testa di grifo. Si è raccolto anche una piccola testa di leone in marmo, ed un frammento d’iscrizione:[11]
23 giugno 1936 (XIV)
Si sono raccolti frammenti di cornici decorate a dentelli ed ovali, ed uno scheggione di marmo, decorato da una piccola maschera (parte di corazza?); frammento di tegola con timbro illeggibile.
24 giugno 1936 (XIV)Oltre ai consueti frammenti decorativi, è da segnalare un piccolo frammento d’iscrizione in buoni caratteri, conservante tracce di rubricazione:[2]
25 giugno 1936 (XIV)
Nei giorni precedenti è stato sistemato un altro ramo di décauville parallelo a quello occidentale; il lavoro prosegue all’interno della scena (lato occidentale) ed in direzione della cavea. Da quest’ultima parte ha cominciato ad affiorare la gradinata, a circa 20 m. dal muro di fondo della scena; nel punto scoperto è interrotta da una delle consuete scalette d’accesso che dividevano i cunei. Da un saggio subito fatto, pare che la gradinata sia conservata inferiormente, mentre manca nella parte superiore, a partire dal piano oggi raggiunto (~ 2 m. di profondità).
Oltre ai consueti frammenti, è stato raccolto un anello aureo, di scarso valore, moderno.
26 giugno 1936 (XIV)Prosegue lo sterro fra il muro esterno della scena ed il muro che limita ad occidente la cavea verso la scena; presso la porta laterale della scena, nella parte interna, è affiorato il sommoscapo di una colonna in marmo (n. 8 in pianta)
29 giugno 1936 (XIV)Fra i vari pezzi raccolti, notevole un grosso frammento di trabeazione decorato a mensolette e piccoli rosoni (n. 9 in pianta). Lo scavo prosegue nella scena e verso la cavea.
30 giugno 1936 (XIV)Nell’interno della scena, a m. 4.50 dal muro esterno della medesima, ed a circa m. 2.50 di profondità è affiorato un muro in opera reticolata, coronato da blocchi di pietra calcarea. Detto muro è parallelo quello esterno, e dove questo termina, anch’esso chiude, volgendo ad angolo retto. Nell’interno della scena si sono anche raccolti blocchi di muratura (in laterizi ??)[13]1° luglio 1936 (XIV)Un’altra parte di gradinata, allo stesso livello di quella già precedentemente avvistata (25 giugno), è affiorata presso il muro occidentale della cavea. Questo stesso muro, proseguendo lo sterro, conserva parte del rivestimento d’intonaco bianco in discreto stato di conservazione. È affiorata un’enorme maceria evidentemente precipitata dalla volta che copriva l’ingresso occidentale dell’orchestra[14]2 luglio 1936 (XIV)Si è provveduto a far scivolare da una parete, su terreno appositamente liberato fino al piano antico, l’ingombrante maceria di volta avvistata il giorno precedente; su uno dei lati essa conserva il rivestimento d’intonaco. Proseguendo lo sterro tra la scena e la cavea, è affiorato un muro trasversale, costruito in mattoni ed intonaco.
Si sono raccolti numerosi frammenti di decorazione marmorea.
3 luglio 1936 (XIV)Liberandosi il muro trasversale segnalato il giorno precedente, si è constatato ch’esso va a congiungersi ad angolo retto al muro della cavea; l’interro supera in questo punto i 3 metri[15]Si è cominciato a liberare una parte della cavea dalla terra di riempimento e dalle macerie; in alcuni punti, dove poggiavano le gradinate, è affiorato il terreno vergine. Nell’interno della scena, ad occidente, si è iniziato contemporaneamente lo sterro per raggiungere il piano antico, che è più basso di quello esterno. Nel terreno di risulta si son raccolti numerosi frammenti di vasi e piatti, di tipo aretino, ed un punteruolo d’osso pure in frammenti. Presso il muro della cavea si è trovato pure un frammento d’iscrizione su lastra: [16]che si congiunge a quello trovato il 24 giugno.
6 luglio 1936 (XIV)All’estremità occidentale della cavea, sopra il giardino già messo in luce (v. 1° luglio), è apparso un altro blocco in pietra calcarea, che sembra appartenere alla soprastante gradinata. Presso l’angolo formato dal muro della cavea e dal muro trasversale scoperto il giorno 2 c.m., è venuta alla luce una base triangolare marmorea con figure a rilievo sui 3 lati (Satiro, Menade e Sileno offerente). A m. 2.50 dal muro della cavea è cominciato ad affiorare un altro muro in laterizi, conservato per circa ½ metro d’altezza con parte dello zoccolo in marmo; il pavimento tra le due pareti è formato da grandi lastre di pietra calcarea. Detto muro in laterizi è parallelo a quello reticolato scoperto il 30 giugno.
Cavandosi nell’interno della scena fino al piano antico (terreno vergine), continuano a raccogliersi numerosi frammenti di vasi di tipo aretino, anche figurati (parte superiore di figura femminile, maschera, galletto) e con timbro:[17] (un altro è spezzato:). Si sono anche rinvenuti alcuni chiodi e un pezzo di braccio di statuetta marmorea. Dieci operai sullo scavo.
7 luglio 1936 (XIV)Il muro trasversale scoperto il giorno 2 fa parte di un ambiente[18]e con decorazione floreale o geometrica. Dieci operai sullo scavo.
8 luglio 1936 (XIV) che occupa l’angolo occidentale del teatro e che ha le pareti rivestite anche internamente da uno spesso strato di coccio pisto (opus signinum); è coperto da una piattaforma moderna di grosse pietre cementate. Continua lo scavo all’interno della scena, come pure tra la scena e il muro della cavea[19], mentre si prosegue a liberare dalla terra la parte superiore della cavea. Nel cavo interno della scena si raccolgono ancora frammenti di vasi aretini, con timbro a forma di piede con o senza nome:[20], Proseguendo nel cavo occidentale interno si è raggiunto il muro ovest del teatro, liberando la parte d’intonaco dipinto che non si era potuto raggiungere con il cavo esterno. Nello scavo della parodos d’accesso all’orchestra si è trovato un blocco quadrato di pietra (# 10 in pianta) presso il blocco segnalato il giorno 15 giugno.
Pochi frammenti decorativi, fra cui un capitello frammentario pertinente alla base marmorea scoperta il giorno 6 c.m. Qualche frammento di vaso di tipo aretino, senza timbri; frammenti d’intonaco dipinto (anche nei giorni precedenti) pure dall’interno della scena.
Visita del Sopraint.te Prof. Maiuri.
Undici operai sullo scavo. . Il materiale di scarico si presenta particolarmente ricco di pietre, mattoni e detriti di costruzione.
. Sono stati raccolti, oltre ai consueti frammenti decorativi, un altro frammento di vaso tipo aretino, ed una moneta di bronzo con testa femminile nel retro.
intonacata e dipinta (già avvistati nei giorni precedenti), e molti frammenti di intonaco caduti, che si son potuti in parte ricomporre; giacevano a circa 3 m. dal muro esterno, in direzione della colonna n. 3. Presso il muro occidentale della cavea si è raggiunto il piano antico, che è allo stesso livello di quello trovato nel cavo esterno, e, come quello, in battuto di calce. Nello scavo lavorano 11 operai.

Pozzetto per la raccolta delle acque
9 luglio 1936 (XIV)Dietro ordine del Soprint.te Maiuri, si è iniziata la ripulitura della cavea nella parte non ancora scavata. Essendo presenti soltanto 4 operai, non si è proseguito lo scavo.
Nella mattinata, secondo sopraluogo del Sopraintendente.
10 luglio 1936 (XIV)Liberatosi l’ambiente scoperto presso l’angolo occidentale del teatro, si è potuto assodare trattarsi di una conserva d’acqua; rimane ancora in situ, nello spessore del muro, la fistula plumbea della conduttura. Nella cavea si prosegue lo sterro ad un livello di circa un metro dal piano antico, mentre si sistema a scarpata la parte superiore. Nel terreno superficiale che occupa la parte centrale della cavea, è venuto alla luce un elemento di cornice, caduto probabilmente dal coronamento della cavea stessa.
13 luglio 1936 (XIV)Con gli operai della squadra si è provveduto a sistemare le pietre ed i mattoni nella parte occidentale dello scavo, fra la scena e la parete dipinta. Si è completato lo scavo del serbatoio presso l’angolo occidentale, e vi si sono rinvenuti, sparsi nella terra, i resti di quattro individui; ne è stata fatta regolare denuncia. Frammenti vari decorativi; un frammento statuario (1 spalla).
14 luglio 1936 (XIV)Nel cavo interno della scena si è cominciato a togliere i binari della décauville, mentre si prosegue la sistemazione a scarpata della cavea.
15 luglio 1936 (XIV)Nella cavea è affiorata una parte del terzo gradino (dal basso) conservato per breve tratto; un altro tronco di colonna è apparso nello scavo della scena. Tra i frammenti architettonici venuti alla luce, notevole un grosso frammento di trabeazione di buona fattura (sistemato nella parodos[21]
16 luglio 1936 (XIV) – luogo di ritrovamento: v. n. 11 in pianta); un frammento di capitello corinzio. Tra i ritrovamenti minori, il fondo di una coppa in vetro bianco, ed un frammento d’iscrizione:
Iniziando lo scavo del canale dell’aulaeum[22]Vanno diminuendo di numero i frammenti di vasi aretini; si è trovato un piccolo frammento d’iscrizione su lastra, in ottimi caratteri:
17 luglio 1936 (XIV)Nella cavea, scavandosi sotto il gradino in vista, si è trovato un altro gradino più stretto a guisa di risega, poi, più sotto, una larga fascia di lastre di calcare, recanti (verso l’interno dell’orchestra) un canaletto. Avanzando verso il centro dell’orchestra si trova, dopo la fascia e poco più in basso, terreno vergine.
Iniziato lo scavo nell’altra metà della scena (nella parte interna) si è trovato l’altro stipite della porta regia a m. 7.35 dall’altro, e parte dell’abside della stessa porta.
Si è trovato un altro frammento:, ed una moneta bronzea di Augusto che si è potuta riconoscere dalla potestà tribunicia dell’11 d. C. La moneta è stata trovata ripulendo il pavimento della parodos occidentale.
18 luglio 1936 (XIV)Sistemazione scarpata della cavea con numero ridotto di operai.
20 luglio 1936 (XIV)Togliendo l’ultimo tratto di binario nella parte occidentale della scena, si è trovato nel canale dell’aulaeum un altro pozzo rettangolare simile a quello scoperto il giorno 16 ed a breve distanza da esso (m. 3.50).
Nell’interno della scena è stata messa in luce una costruzione quadrata (già avvistata nella trincea di saggio del luglio 1934)[24]21 luglio 1936 (XIV)Nulla di notevole da segnalare, proseguendosi a sistemare a scarpata la parte superiore della cavea, dove mancano le gradinate. Nel cavo orientale presso la parete esterna della scena affiora un grosso blocco in calcare (non in posto; n° 12 in pianta). Pochi ed insignificanti frammenti decorativi. Dal giorno 20, 13 operai sullo scavo, 2 dei quali a disposizione della Sopr.za per la sistemazione del materiale di risulta.
22 luglio 1936 (XIV)Scavando al centro della cavea, dinanzi alla fascia di lastre calcaree segnalate il giorno 17, in mezzo a blocchi delle gradinate precipitati dall’alto si è rivelata un’apertura (m. 0.55 x 0.50) che immette in un cunicolo sotterraneo. L’apertura era ingombra di frammenti marmorei pertinenti ad una statua panneggiata; sono stati finora recuperati: un grosso frammento del torso, due frammenti della base con uno dei piedi (dell’altro rimane soltanto l’impronta), piccoli frammenti del panneggio. A qualche metro di distanza dall’apertura si è trovata parte della testa (la capigliatura) che doveva appartenere alla stessa statua. Liberata l’apertura, si è potuto penetrare nel cunicolo, che segue l’andamento della cavea, e sembra poi volgere con un braccio trasversale lungo il diametro dell’orchestra. È costruito in opera reticolata irregolare, alto m. 1.90, largo 0.70, con una volta gettata; nella volta si aprono ad intervalli regolari delle bocche che dovevano raccogliere l’acqua della cavea. In corrispondenza di queste bocche il cunicolo è in parte ingombro di materiali penetrati dall’alto.
Nell’orchestra, proseguendo lo sterro della zona dove si era iniziato il giorno 17, si è potuto constatare la presenza di altri tre gradini più larghi di quelli della cavea (0.75 invece di 0.45) (il terreno vergine segnalato il giorno 17 corrispondeva ad una zona dove i gradini erano stati asportati). Dopo i 3 gradini si è messo allo scoperto il piano antico dell’orchestra.
Operai sullo scavo …, dei quali …[25]23 luglio 1936 (XIV)Si continua lo scavo dell’orchestra, e si è scoperto qualche frammento della pavimentazione marmorea ancora in posto; si prosegue anche nel lato orientale della scena e della cavea, mentre con uno degli operai a disposizione della Sopr.za si è iniziata la ripulitura dell’ambulacro superiore della cavea. Nel pomeriggio, continuandosi a liberare l’apertura del cunicolo dal materiale di scarico, è venuto alla luce un grosso frammento di testa colossale marmorea (altezza complessiva alla base del collo cm. 0.60), conservata soltanto nella parte occipitale, con parte della guancia sinistra e l’orecchio sinistro. Appartiene ad un uomo pettinato secondo la moda giulio – claudia, ed è di buona ed accurata esecuzione.
24 luglio 1936 (XIV)Completando lo scavo e la sistemazione a scarpata della cavea, è affiorato il muro che limita ad oriente la cavea. Dallo stesso lato, a non molta distanza dal muro della “scaena” son venuti alla luce vari frammenti di una statua panneggiata, ed un grosso frammento di colonna (N. 13 in pianta). Prosegue lo scavo dell’orchestra, e la ripulitura del canale sottostante la cavea; fra il materiale di riempimento di quest’ultimo è stato raccolto un coperchio di scatoletta[26]27 luglio 1936 (XIV)Si prosegue lo sterro dell’orchestra fino al piano antico, liberando gli ultimi gradini inferiori, che nella parte orientale sembrano essersi conservati meglio. Tra questi e la cavea vera e propria si trovano rovesciate lastre di marmo, dello spessore di cm. 10, che sembrano aver fatto parte di una balaustra che divideva qualche settore del teatro: nella giornata ne sono state raccolte una integra e due spezzate. Si sono raccolti anche piccoli frammenti statuari (panneggio), e frammenti del labbro di un puntale (altri se ne erano trovati nei giorni precedenti). Nella costruzione quadrata della scena (v. giorno 20) si è trovato un braccio di statua di buona fattura. Nella parados occidentale si sono raccolti altri 2 frammenti d’iscrizione su una sola linea, che si congiungono a quello trovato il 3 luglio e nei giorni precedenti; l’inscrizione ricomposta dai frammenti finora trovati si legge:[27]. 28 luglio 1936 (XIV)Continuando lo sterro nella parte orientale dell’orchestra, si raccolgono molti frammenti marmorei e materiale edilizio (pietre e laterizi; è venuto alla luce presso il muro orientale della cavea un grosso frammento di cornice decorata, e, verso il centro dell’orchestra, un blocco marmoreo di cospicue dimensioni finemente decorato, che doveva far parte della decorazione archivolta di una apertura ad arco (è simile a quello trovato nella trincea di saggio del 1934). Piccoli frammenti statuari, ed un altro frustulo dell’iscrizione ricordata anche il giorno precedente (proveniente dalla parodos occidentale), con tracce di una lettera:
29 luglio 1936 (XIV)Nello sterro superficiale del lato orientale della scena è venuto alla luce un frammento d’iscrizione su blocco rettangolare marmoreo, che doveva esser posto in costruzione. L’epigrafe è in buoni caratteri:[28]
Continua lo sterro dell’orchestra al piano antico, costituito da un battuto di calce (il rivestimento in lastre marmoree è quasi interamente scomparso).
Nel cavo orientale della scena si sono raccolti anche frammenti statuari panneggiati.
rettangolare in osso, su cui sono incise delle armi.
Da ultimo è venuto alla luce, presso la colonna segnalata più sopra, un grosso blocco marmoreo di trabeazione. Nel canale dell’aulaeum proseguendosi lo scavo all’altezza della costruzione quadrata segnalata il giorno 20 c. m., è affiorato un terzo pozzo simile ai precedenti (v. giorno 20 e giorno 16): i pozzi distano tra loro m. 3.50.
a disposizione della Sopr.za. Tra i rinvenimenti minori, la parte inferiore del torso di una statuetta di bimbo.
in pietra, di fattura grossolana. Numerosi in questo tratto i frammenti di decorazione marmorea; non si trovano più frammenti di vasi aretini. Procede lo scavo nella parte orientale in due trincee parallele; addossata al muro esterno della scena, dalla parte interna, si è trovata una fondazione moderna.
, tra il pulpitum[23] ed il muro di scena, è stato scoperto un pozzo rettangolare (0.76 x 0.90): scavato per circa 3 m. di profondità non si è raggiunto il fondo.

Il risultato dello scavo del 1936
Dal 30 luglio all’11 agosto: estratto dal giornale tenuto dal custode Gaetano Fardelli
30 luglio 1936 (XIV)
Si è messo allo scoperto un tratto del pulpitum prospiciente l’orchestra, decorato con nicchie rettangolari e semicircolari. Nel lato orientale della scena, presso il muro della parOdos, si è trovato un capitello corinzio[29]
31 luglio 1936 (XIV)in marmo bianco, alto cm. 35, e due frammenti di trabeazione rimasti sullo scavo. Infine, un frammento di iscrizione (?):
Essendo interrotto il lavoro dell’argano, gli operai hanno lavorato allo sterro del cunicolo, alla sistemazione della cavea, allo sterro del pozzo grande della scena e del I° pozzo occidentale del pulpitum (questo, interamente liberato, misura m. …[30]3 agosto 1936 (XIV)Proseguendo lo scavo nella parodos orientale sono venute alla luce:
1) testa maschile di giovane, di età giulio-claudia. È mancante della parte inferiore del naso, e danneggiata al mento. Buona esecuzione; il lavoro non è rifinito nella parte posteriore, che doveva essere inserita in una nicchia oppure nel panneggio di una statua.
2) braccio sinistro di dimensioni colossali (privo delle dita della mano)
3) grande blocco marmoreo spezzato (lungh. 0.90 x 0.37 altezza) con iscrizione a grandi caratteri conservanti tracce di rubricazione: (altezza delle lettere, profondam. incise, 0.17[33])
4) una piccola testa di Sileno in marmo. Deteriorata
5) frammenti di lastre decorate, marmoree.
6)       “         di colonne di vario diametro (una è tortile)
4 agosto 1936 (XIV)Si è iniziato lo scavo ad oriente anche nella parte esterna della scena. Proseguendo lo scavo nell’orchestra e nell’interno della scena, si sono raccolti: un frammento statuario panneggiato, una base frammentaria di statuetta con avanzi di un piede, frammenti di vasi di tipo aretino, anforetta di terracotta priva dell’ansa.
5 agosto 1936 (XIV)Si è sterrato il 2° pozzo del pulpitum (lato occidentale) e si è provveduto al trasporto della statua rinvenuta il 31 luglio nei locali di ricovero[34]6 agosto 1936 (XIV)Ultimato lo sterro del 2° pozzo del pulpitum: si sono raccolte sei monete di bronzo e un dado da gioco in osso. Nella parodos orientale si è raccolto un blocco di trabeazione decorata, che è stato sistemato sulla gradinata della cavea assieme a quelli precedentemente trovati.
7 agosto 1936 (XIV)Nel lato orientale della scena si è completato all’interno, il 1° scavo superficiale e si è iniziato lo sterro dell’ingresso orientale situato sotto le gradinate della cavea. Lo scavo prosegue anche all’esterno della scena, dello stesso lato, e nel pozzo grande della scena, dove si è raccolto, oltre a frammenti vari marmorei, una grondaia in terracotta ad angolo con protome[35]; Si completa con il frammento trovato il 28[36] VII 936:[37] leonina, ed un torso di cavallo (lunghezza cm. 35 circa) in marmo nero, privo delle gambe, della coda e della testa; infine un frammento d’iscrizione su lastra marmorea:.
di profondità).
Nello sterro del pozzo grande, a m. 2 circa di profondità, è venuta alla luce una statua in marmo[31], di dimensioni normali, della quale si sono raccolti i seguenti pezzi:
1) testa maschile (danneggiata nel naso)
2) dorso con parte delle braccia e delle gambe
3) le mani incrociate, che tengono un oggetto ancora non bene identificato
4) frammento dell’avambraccio sinistro
Alla stessa statua, come si è potuto poi determinare, appartiene la gamba trovata il giorno 18 giugno[32]. La statua risulta finora priva della gamba destra col piede, e del piede sinistro. Il personaggio è rappresentato in eroica nudità, in atto di volgere la testa verso l’alto a destra; si appoggiava con la gamba sinistra, piegata, ad un sostegno, mentre la destra era tesa. Le mani sono incrociate sulla gamba sinsitra.
10 agosto 1936 (XIV)Continuando lo sterro del pozzo grande, si sono raccolte due palle di pietra, un fondo di vaso vitreo col timbro:. [38], un dado da giuoco, piccoli frammenti di iscrizione su lastra marmorea in buoni caratteri, una testa di Afrodite in marmo (alta cm. 20; danneggiata nel naso e nei capelli)
****
Il giorno 11 i lavori sono stati interrotti per la rottura dell’argano sino alla fine di agosto; durante tale periodo due operai hanno provveduto alla sistemazione a scarpata della cavea, secondo le disposizioni lasciate dall’ingegnere della Soprint.za. È stata altresi scavata una trincea di saggio nella cavea stessa.
1-2 settembre 1936 (XIV)Ripreso lo scavo nell’interno della scena, dove si è tolto il terreno superficiale sino al confine orientale, ed ora si sta retrocedendo mentre si raggiunge con lo sterro il piano antico. Tutta la parOdos orientale è liberata, ed anche un primo tratto del pulpitum con una nicchia semicircolare ed una rettangolare; in seguito ad accurata indagine si è potuto stabilire che tali nicchie esistono anche nel lato occidentale del pulpitum, ed una anzi conserva parte del rivestimento marmoreo. Sono stati recuperati, oltre i consueti frammenti di decorazione, una lastra marmorea frammentaria col corpo di un grifo a rilievo (un altro frammento della stessa era stato trovato nel saggio del 1934); un piede di statuetta bronzea[39]; un frammento di testina marmorea di uomo barbuto (Dioniso?) assai deteriorata.

La statua che
nell’atteggiamneto
ricorda Alessandro
Rondanini di Monaco
è conservata nel
Museo Nazionale
di Napoli
3 settembre 1936 (XIV)Continua lo sterro nell’interno del lato orientale della scena, che da questa parte presenta una disposizione diversa da quella del lato occidentale. Nessun rinvenimento particolare da segnalare, tranne frammenti e rocchi di colonne di vario diametro.
Dodici operai sullo scavo.
4 settembre 1936 (XIV)Si è terminata la sistemazione della cavea nel lato occidentale, procedendo poi ad una ripulitura della parte scavata ed alla sistemazione del materiale venuto alla luce e rimasto sullo scavo. Si è iniziato lo sterro nella parte centrale della scena, dinanzi alla porta regia, mentre prosegue lo scavo nella parte interna del lato orientale (dove è venuto alla luce un capitello corinzio[40]5 settembre (XIV)Prosegue lo sterro nelle parti indicate il giorno precedente; nel cavo davanti alla porta regia affiorano frammenti di colonne. Si continua lo scavo nell’ambiente all’estremità orientale della scena, circa m. 1.50 più basso del livello interno medio[41]7 settembre 1936 (XIV)Continua lo scavo nella parte orientale della scena e davanti alla porta regia, dove sono venuti alla luce frammenti di una statua loricata ed un frammento di testa marmorea (capelli e lato destro frontale). Nel cavo orientale si vanno arretrando i binari.
8 settembre 1936 (XIV)È stata messa in luce gran parte della porta regia, mentre si prosegue lo scavo anche all’esterno del lato orientale della scena. Nell’ambiente inferiore all’estremità orientale interna della scena è stata raccolta la mano sinistra di una statua maggiore del vero; questo ambiente presenta all’interno un nucleo in travertino ed una lastra rettangolare (pure in travertino) con foro circolare al centro, inserita nel pavimento.
9 settembre 1936 (XIV)Si è terminato lo sterro dell’ambiente situato all’estremità orientale della scena, e si continua lo scavo del canale dell’aulaeum, dove sono venuti alla luce tre notevoli pezzi di trabeazione[42]10 settembre 1936 (XIV)Finito lo sterro del pulpitum, che appare ora nel suo complesso; decorato con nicchie rettangolari e semicircolari, conservanti in parte il rivestimento d’intonaco. Innanzi alla nicchia semicircolare centrale si è scoperto, nel pavimento dell’orchestra, il chiusino di raccolta delle acque, in comunicazione con il sottostante canale di scolo. Nel canale dell’aulaeum oltre a molti frammenti di decorazione marmorea, si sono raccolti frammenti delle lastre di marmo con bordo decorato che ornavano la parte superiore del pulpitum (che nelle parti più conservate arriva ad un massimo di 60 cm. d’altezza); inoltre 4 frammenti d’iscrizioni diverse:
1°), optimis litteris, con tracce di rubricazione (altezza lettere cm. 14 ½)
2°)
3°)
4°)
Sono tutte su lastre di marmo; si è trovato anche un frammento di piede marmoreo assai sconservato, e qualche altro frammento statuario. Il canale dell’aulaeum si presenta anche nel lato orientale con i pozzi disposti a intervalli regolari come nel lato occidentale.
11 settembre 1936 (XIV)Si è terminato lo sterro della parte antistante la porta regia della scena; oltre i soliti frammenti decorativi, si sono raccolti vari pezzi di una grande iscrizione in ottimi caratteri su lastra marmorea modanata in basso:un altro frammento:
Nel lato orientale esterno della scena si è raggiunta l’estremità del muro di fondo, e resta soltanto da scavare un breve spazio fra questo muro e il confine d’esproprio dell’area del teatro. È la zona del teatro dove lo sterro si presenta meno profondo, non raggiungendo neppure i due metri.
14 settembre – 18 settembre 1936 (XIV)Durante questa settimana si è completato lo sterro nel lato orientale esterno della scena e davanti alla porta regia, che appare anche all’esterno manomessa fino al piano antico.
Una costruzione moderna, di cui si son trovate soltanto le fondazioni, era addossata al muro orientale e alla porta “hospitalis” dallo stesso lato; innanzi alla detta porta si è ritrovato una testina femminile di divinità (Diana ?) in marmo bianco. Tutto questo lato, come già si è osservato, appare di gran lunga più sconservato del lato opposto; inoltre anche la costruzione è assai più scadente. È affiorata un’altra pietra rotonda forata, simile a quella già trovata presso la porta ‘regia’.
In corrispondenza delle due basi di colonna scoperte all’estremità del alto occidentale, si è trovato anche da questa parte due basamenti di colonna. marmorea decorata. Uno di essi si distingue per la finezza del lavoro, ed è a forma di mensola (probabilmente decorante uno degli ordini della scena). Nello stesso luogo, al principio del canale, si è ricuperata una lastra marmorea frammentaria rettangolare, con orlo a modanatura nella faccia superiore (Dedica ad Augusto)[43]. Si prosegue lo sterro anche all’esterno della scena, che da questo lato appare in condizioni di conservazione meno buone.
.
).
termine del diario

Il teatro in corso di restauro: aprile 1962
[1] Carrello su binari per trasporto di materiali di scavo.
[2] Il frammento va riunito a quello rinvenuto il 3 agosto, vd.; in Il teatro romano di Cassino, cit., del 1939 (d’ora in poi solo TR39), pag. 126, n.156.
[3] TR39, n. 154: cippo funerario che sarebbe da ricollegare alla gens Futia.
[4] Aggiunta a matita.
[5] Aggiunta a matita nell’interlinea.
[6] Dotata di un solo beccuccio.
[7] TR39, n. 113; vd. Anche 16/17 giugno: la scritta SOGR la si ritrova spesso sulle tegole rinvenute nello scavo.
[8] TR39, n. 116.
[9] Vd. 13 giugno; TR39, n. 113.
[10] TR39, n. 115.
[11] TR39, n. 166
[12] Vd. 27 luglio; TR39, n. 158.
[13] Aggiunta a matita nell’interlinea.
[14] Parte anteriore della scena.
[15] Sottolineatura a matita con punto interrogativo, probabilmente successivi.
[16] Vd. 27 luglio; TR39, n. 158.
[17] TR39, n. 128; fondo di tazza: Proc(ulus) Serto(ri); cfr. C.I.L. XI II, I, pag. 1134, n. 621d.
[18] Nota a pié di pag: Sistemazione forse posteriore.
[19] Nota a pié di pag.: dove è venuta in luce una base di colonna in marmo (N. 9bis in pianta).
[20] TR39, n. 127; fondo di piatto: P Cl(odi) PR(oculi); cfr. C.I.L. XI II, I, pag. 1097, n. 197e.
[21] Luogo di accesso all’orchestra.
[22] Sipario.
[23] Palco.
[24] Lo scavo era stato deciso dal prof. Amedeo Maiuri, allora soprintendente alle Antichità della Campania, cui Cassino faceva capo: fu effettuata una trincea di saggio al centro della scena che consentì di calcolare l’entità dello sterro da eseguire per riportare alla luce la zona interrata del teatro: cfr. G. Carettoni, Il teatro romano di Cassino, Notizie degli Scavi, 1939, fasc. 4, pag. 99.
[25] Mancano le cifre.
[26] Correzione interlineare a matita della stessa mano: la parte corretta era: una tessera.
[27] TR39, n. 158; frammento ricomposto con cinque pezzi, vd. 24 giugno e 3 luglio; la parola ARCIT dovrebbe completarsi con arcitectus: sarebbe andato perso il nome dell’architetto del teatro.
[28] TR39, n. 157; il frammento va unito a quello del 7 agosto, vd.
[29] Doppia sottolineatura.
[30] Manca la misura ma il Carettoni la precisa in TR39, pag. 107, m. 3.80.
[31] Vd. TR39, n. 172.
[32] Nota a matita a pié di pag.: ed il braccio trov. Il 27 luglio.
[33] Vd. Frammento del 21/23 maggio; TR39, n. 156; la dedica, secondo Carettoni, è a qualche magistrato legato alla storia dell’edificio, ma con i due titoli patronus e praefectus si puó risalire solo a un C. Futius prefetto, già noto in C.I.L. XI, n. 5193-4.
[34] Fu sistemata provvisoriamente nel cortile del custode Fardelli, come questi stesso annota nei suoi sporadici appunti (vd. supra), nei quali si legge anche del ritrovamento di una macina “antica” per mulino sul secondo gradino dell’orchestra, estremità nord.
[35] Elemento decorativo costituito dalla testa di una figura umana o animalesca.
[36] Lèggasi 29.
[37] TR39, n. 157; vd. Frammento del 26 luglio; con l’ausilio di altre iscrizioni più complete il Carettoni legge: Caesari · AuGVST · F · AVGVRi · cos · des. / principI · IVVENTVTIS · C · C · ; si tratterebbe di una delle due dediche ai nipoti di Augusto, Lucio e Gaio Cesare, poste per deliberazione del Senato di Casinum tra il 4 d. Cr. (morte di Gaio) e la morte di Augusto.
[38] TR39, n. 195; Justi Asinii.
[39] Sottolineatura a matita.
[40] Sottolineatura a matita.
[41] Aggiunta a matita della stessa mano.
[42] Sottolineatura a matita.
[43] Aggiunta a matita.

 

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