Studi Cassinati, anno 2002, n. 1
Opere edite
– Dissertazione istorica in cui dimostrasi la esistenza, antichità e sito della città un tempo Lirio chiamata, quindi Fregelli, Napoli, 1777;
Dissertazione istorica dell’origine degli Aborigeni diversi dagli Enotri abitatori un tempo della palude Pontina non mai del tutto disseccata, Napoli, 1785;
Dissertazione istorica in cui dimostrasi li primi popoli d’Italia, non che l’esistenza, antichità e sito della città un tempo Lirio chiamata, quindi Fregelli, Napoli, 1795;
– Lettera istorica (passaggio di Terracina e Fondi nel dominio papale), Napoli, 1797;
– Discorso istorico di Anagni metropoli un tempo degli Ernici, Napoli, 1802;
– Breve ragguaglio del martirio e traslazioni del corpo di S. Magno, vescovo di Trani, Napoli, 1802 (inserito nella pubblicazione precedente);
– Descrizione storica del Liri e degli altri fiumi e fiumicelli che si uniscono fin’al mare, Napoli, 1804;
– Preparativi, riflessioni e diario della campagna di Lombardia del MDCCXLII. Manoscritto in lingua spagnola tradotto in italiano linguaggio da Pasquale Cayro, Napoli, 1806;
– Storia sacra e profana di Aquino e sua diocesi, Napoli, Vol. I 1808, Vol. II 1811, (rist. Storia civile e religiosa della Diocesi di Aquino, a cura della Associazione Archeologica di Pontecorvo, 1981);
– Notizie storiche delle città del Lazio vecchio e nuovo, Napoli, 1816;
– Replica ad un opuscolo contraddicente il vero ed incontrastabile sito di Fregelli, Napoli, 1816.
Opere inedite
– Narrative, e riflessioni dell’accantonamento, e marcia dell’esercito, della ritirata, e venuta de’ francesi, dell’insorgenza, e ricuperato regno con Roma, in corso di pubblicazione a cura di Angelo Nicosia;
– Supplimento alla Storia sacra e profana di Aquino e sua diocesi, a cura di Marco Sbardella
Norme seguite nella trascrizione
Þ Si è cercato il più possibile di seguire la grafia del testo (maiuscole, segni di interpunzione); tuttavia si sono sostituite in fine di parola j con i (affittuarj con affittuari), e si sono eliminati accenti e apostrofi desueti (Ré con Re);
Þ Si sono omesse le 11 note presenti nel testo originale: a prescindere dalla difficoltà di lettura di alcune, esse non aumentano la comprensibilità del testo;
Þ La suddivisione originale delle pagine è stata segnalata con una numerazione fra parentesi quadre.
[1] San Giovanni Incarico 17/02/1733-ivi 04/05/1817.
[2] Sull’attività storico – letteraria, e politica di Pasquale Cayro v. M. Sbardella, Pasquale Cayro autore dell’epigrafe borbonica di San Giovanni Incarico?, in “Civiltà Aurunca”, a. XVII (apr./giu. 2001), n. 42, pp. 27-35; Id, Profilo biografico – letterario di Pasquale Cayro, (in corso di stampa).
[3] “Di gran lunga l’autore più serio” (tra quelli consultati dal Mommsen con riferimento a sillogi storico-epigrafiche), CIL X, p. 531
[4] P. Cayro, Storia sacra e profana di Aquino e sua diocesi, Napoli, Vol. I 1808, Vol. II 1811, (rist. Storia civile e religiosa della Diocesi di Aquino, a cura della Associazione Archeologica di Pontecorvo, 1981).
[5] “Con molta accuratezza”, CIL X, p. 531.
[6] Sulla ubicazione di questa colonia v. A. Nicosia, Fabrateria Nova, Pontecorvo, 1977.
[7] Il centro urbano era all’incirca sull’altopiano di Opri a Santa Giusta presso Isoletta (Arce) sulla sinistra del Liri, vicino Ceprano; su Fregelle v. tra gli altri: G. Colasanti, Fregelle. Storia e Topografia, Roma, 1906.
[8] …i resti di una città (Fabrateria Nova), “che Cayro ed altri autori ritennero erroneamente Fregelle”, T. Mommsen in CIL X, p. 547.
[9] Per un giudizio recente sul livello qualitativo delle sue ricognizioni archeologiche ed epigrafiche, cfr. P. G. Monti, Carta archeologica del territorio, in F. Coarelli, P. G. Monti (a cura di), Fregellae. 1. Le Fonti, la storia, il territorio, Roma, 1998, p. 85.
[10] L’originale, un tempo conservato nel Palazzo Cayro di San Giovanni Incarico, casa paterna dello storico, secondo le informazioni fornitemi dalla famiglia Santoro – Cayro, proprietaria del manoscritto, sembra sia stato trafugato. Colgo l’occasione per esprimere la mia gratitudine alla famiglia Santoro – Cayro, e in particolare al sig. Giacinto, la cui grande disponibilità mi ha molto aiutato nelle ricerche sul Cayro, per aver permesso la pubblicazione integrale del testo.
[11] Fu sindaco del municipio di San Giovanni Incarico nel 1777, e successivamente deputato del locale decurionato.
[12] Sono debitore di Angelo Nicosia, che, con rara cortesia, mi ha dato la possibilità di consultare, prima della pubblicazione, l’edizione di quest’opera, da lui curata; lo studioso presenta il testo del Cayro con un dotto commento introduttivo, comprensivo dell’analisi della storia del manoscritto; cfr. A. Nicosia, “Narrative e riflessioni” di Pasquale Cayro sulle invasioni francesi del regno di Napoli nel 1799 e nel 1806, (in corso di stampa).
[13] A parte altre considerazioni è illuminante il confronto fra i seguenti passi: Narrative … cit :(…) ed in Aquino alloggiò una Compagnia d’Artiglieri per la custodia della polvere, ivi riposta col treno de’Pontoni, ed i Cannoni in numero di quarantaquattro del calibro di ventiquattro, colle munizioni….; Supplimento ..cit.: ed in Aquino situossi una Compagnia d’Artiglieri per la custodia della polve(re), e pel treno de’pontoni, poiché i cannoni nel numero di ventiquattro, con i corrispondenti attrezzi, e munizioni…L’errore evidente del numero di cannoni confuso con quello del calibro potrebbe spiegarsi come una svista nel copiare, modificandolo nella forma, il primo passo. Tuttavia i testi potrebbero essere paralleli, derivanti indipendentemente da un archetipo comune.
[14] E. Jallonghi, Fra’ Diavolo (Colonnello Michele Pezza) nella storia e nell’arte, Città di Castello, 1910, p. 46.
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