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Emilio Pistilli, Cassino 2018
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Presentazione
Genericamente gli aspetti relativi ai confini territoriali sono poco considerati, come se fossero stati sempre lì presenti immutati e immutabili, senza considerare che sono stati fissati da qualcuno in qualche epoca. Poi si sono andati storicizzando ma hanno potuto dare, come avvenuto sovente, a lunghissime questioni e diatribe tra enti, università e comuni, limitrofi che si sono accapigliati anche per secoli per il riconoscimento del possesso di un fazzoletto più o meno ampio di territorio.
Il volume I confini di San Germano (odierna Cassino) è il frutto di una paziente, accurata e approfondita indagine svolta da Emilio Pistilli in merito a un caso specifico, quello della città di Cassino a partire dal medievale abitato di S. Germano. La ricerca, dunque, si è focalizzata su quando i confini cittadini sono nati, su chi li ha fissati, su quali fossero i termini geografici, su come si siano andati a modificare nel corso dei secoli, su quali siano state le rivendicazioni, le dispute, le usurpazioni, le cessioni con i comuni limitrofi (in particolare Terelle, belmonte Castello e S. Elia fiumerapido). L’autore si è già brillantemente cimentato in più occasioni sulla materia dei confini territoriali, ad esempio su quelli della Terra di S. Benedetto così come
venutasi a determinare con la donazione di Gisulfo II e poi con il privilegio di papa Zaccaria, oppure quelli di alcuni castelli (Acquafondata e Trocchio). Tali studi, stampati sotto forma di pubblicazioni autonome o di articoli, fanno riferimento, dal punto di vista editoriale, al Centro Documentazione e Studi Cassinati-Onlus o a «Studi Cassinati», la rivista di studi storici edita dal Cdsc-Onlus. Con entusiasmo e piacere, dunque, il Cdsc-Onlus si onora di far da editore, ancora una volta, ad uno studio del suo presidente onorario Emilio Pistilli, una ricerca elevata a dignità di stampa indirizzata in prima battuta a studiosi e specialisti del settore, ma che, rivolgendosi a tutti coloro i quali hanno a cuore questo territorio, ha il merito, allo stesso tempo, di arricchire il panorama culturale delle comunità locali e non solo.
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Dott. Gaetano de Angelis-Curtis
Presidente del Centro Documentazione e Studi Cassinati-Onlus
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Premessa
Nel tracciare i confini tra più località normalmente si adottano criteri che li possano rendere immediatamente riconoscibili anche senza particolari strumenti – forse la tecnologia odierna ha altri sistemi –. Fin dall’antichità si è fatto ricorso al tracciato di un corso d’acqua, al crinale o alla cima di un’altura, ad uno spuntone roccioso, ad una strada, al fondo di un vallone; in assenza di tali elementi spesso si usava apporre o utilizzare dei massi di pietra incidendovi un segnale di riconoscimento, il più delle volte una croce o iniziali dei luoghi contermini. Alberi come segnali di confini venivano utilizzati solo dai proprietari di poderi, non dall’autorità pubblica per via della loro precarietà, anche se talvolta lo si è fatto.
Nell’antica Terra di S. Benedetto è stato sempre così, sia per la delineazione dei confini dell’intero territorio, sia per quelli tra i vari comuni o castelli, trattati nel Registro di Bernardo I Ayglerio del sec. XIII.
Proprio a quest’ultimo qui si fa riferimento, avvertendo che nelle numerose controversie intercomunali sui confini si è fatto sempre capo ad esso, anche in tempi abbastanza recenti: per esempio tra Acquafondata e Viticuso o tra Cervaro e San Germano, o tra San Germano e Sant’Elia Fiumerapido, solo per ricordarne alcuni.
Voler tracciare ora i confini dell’abate Bernardo sulla situazione orografica odierna risulta alquanto complicato, soprattutto per il cambiamento o addirittura la scomparsa dei toponimi antichi. Tuttavia, con uno studio approfondito su buone carte topografiche e con una buona conoscenza del territorio in esame lo si puó fare, sia pure con una certa, comprensibile, approssimazione. Ne ho avuto conferma quando mi è capitato di delineare i confini della Terra di San Benedetto o del castello di Acquafondata o quelli del castello di Trocchio.
Tuttavia un contributo, talvolta decisivo, ci viene dal tracciato odierno dei confini comunali (ma anche regionali), che quasi sempre ricalcano antichi confini, molto spesso mai modificati dal lontano medioevo: modificare i confini, infatti, comporta sempre stravolgimenti di usi civici e di situazioni geopolitiche che le popolazioni interessate mal sopporterebbero.
Veniamo ora ai confini di San Germano – l’odierna Cassino – fissati dal Registrum di Bernardo nel 1278.
Va subito segnalato che differiscono notevolmente da quelli attuali per due buone ragioni:
- oggi includono il territorio dell’abbazia di Montecassino fino ai confini con Villa S. Lucia, Terelle, Belmonte Castello, S. Elia Fiumerapido, nonché il territorio di San Pietro a Monastero e la frazione di S. Angelo in Theodice, che per molti secoli ha goduto di autonomia politica ed amministrativa;
- Cassino ha subito notevoli rimaneggiamenti nel versante nord con la raggiunta autonomia geopolitica ed amministrativa di Terelle e Belmonte Castello, nonché nel versante di Sant’Elia Fiumerapido, come si vedrà a suo tempo.
Inoltre va osservato che in apertura del nostro Registro circa l’abbazia di Montecassino è descritta la delimitazione territoriale dell’intera Terra di San Benedetto – comprendente dunque i vari castelli o università (gli odierni comuni) –, mentre resta fuori dalle descrizioni al suo interno un’area adiacente alla stessa abbazia, riconoscibile solo per esclusione rispetto ai confini delle località citate qui su alla lettera a); tale area sarebbe da considerare di esclusiva pertinenza abbaziale. Ma di questo si parlerà più oltre.
I territori o Comuni di cui si determinano i confini, oltre l’intero territorio abbaziale di Montecassino, sono:
Acquafondata, Cardito, Castelnuovo, Cervaro, Cucuruzzo e Calabritto, Interamna, Mortola, Piedimonte e Villa, Pignataro, Piumarola, Rocca d’Evandro, San Germano, San Giorgio, San Nicola, San Pietro a Monastero, San Pietro Infine, San Vittore, Sant’Ambrogio, Sant’Andrea, Sant’Angelo in Theodice, Sant’Apollinare, Sant’Elia, Santo Stefano, Saracinisco, Trocchio, Vallefredda, Vallerotonda, Viticuso.
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SOMMARIO
PRESENTAZIONE – p. 5
PREMESSA – p. 7
REGISTRUM CENSUUM ET CONFINIUM – p. 9
Confines et determinationes territorii Sancti Germani – p. 10
Da monte Maggio – p. 13
Monte Castellone – p. 14
Valle Cupa e la Prisa – p. 18
Le vicende dei confini con Terelle e Belmonte Castello – p. 22
Disputa per i confini tra S. Elia e S. Germano – p. 25
Ad pontem Verrarii sive de Tabulellis – p. 30
Ad ecclesiam Sancte Trinitatis di S. Elia – p. 34
Discordanze sui confini con S. Elia – p. 39
I ponti romani di Sant’Elia – p. 41
Fontana Pisciarello – p. 47
Sul monte Aquilone – p. 49
Confini con Cervaro e Trocchio – p. 53
Sul fiume Gari – p. 55
Porta Paldi – p. 57
Alle pendici di Montecassino – p. 60
Le pertinenze di Montecassino – p. 65
APPENDICE – p. 67
Località citate nel Registro – p. 79
INDICE DEI NOMI – p. 80
BIBLIOGRAFIA – p. 85
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