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«Studi Cassinati», anno 2020, n. 1-2
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di Dante Sacco*
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Il 18 maggio per una manifesta coincidenza ricorda per la Polonia due eventi importanti della storia del novecento. La nascita nel 1920 di Karol Woytila, che col suo viaggio pontificale del giugno 1979 diede l’inizio dei cambiamenti sociali e politici nella Polonia reclamando il rinnovamento della terra di Polonia, e la vittoria polacca a Montecassino il 18 maggio 1944. Sarà lo Stesso Giovanni Paolo II nel 1994 a ricordare quella pagina fondamentale per il popolo polacco e per la nazione stessa. “Per comprendere i fatti verificatisi a Montecassino bisogna avere davanti agli occhi anche questo capitolo orientale della nostra storia, perché l’esercito comandato dal gen. Wladyslaw Anders, che svolse un ruolo così grande nella battaglia di Montecassino, era formato in gran parte da Polacchi deportati nell’ Unione Sovietica. Oltre ad essi vi erano soldati ed ufficiali, che dalla Polonia occupata erano passati clandestinamente in Occidente, attraverso l’Ungheria, con l’intento di continuare lì la lotta per l’indipendenza della loro Patria. Di questa lotta Montecassino fu una tappa importante. I soldati impegnati in quella battaglia erano persuasi che, partecipando alla soluzione dei problemi riguardanti tutta l’Europa, stavano percorrendo la strada che li conduceva alla Polonia indipendente” (Giovanni Paolo II, Dal Vaticano, 18 maggio 1994).
Questa è la Battaglia di Montecassino per la Polonia, un passo fondamentale per l’autodeterminazione del proprio popolo e per la memoria dell’Europa, questo il 18 maggio 1944. I Polacchi ebbero un ruolo fondamentale nell’ultima e decisiva azione di conquista dei ruderi dell’abbazia. Mille e cinquantadue soldati polacchi morirono a Montecassino e ora riposano nel Cimitero militare polacco, dove lo stesso generale Anders, morente e in esilio a Londra nel 1970, manifestò la volontà di esser seppellito con i suoi soldati.
Questa è parte della Memoria di e in una Europa culturalmente unita. Questo è il patrimonio immateriale di un continente che non ha mai smesso di ricordare e prolungare le azioni di chi ha, per spirito e ideale, creduto in una differente soluzione tra quei scellerati blocchi che caratterizzarono lo scenario politico europeo della Seconda Guerra Mondiale. Oggi, con una sempre più chiara consapevolezza di un necessario turismo di prossimità, bisogna concretizzare la volontà di ognuno. Oggi vanno, con lentezza e senza agonismi di vario tipo, riattraversati i luoghi, frequentati i Memoriali, contattati gli storici. Da una settimana Cassino ha una figura importante alla Direzione del Centro Polivalente Historiale. È il dott. Gaetano de Angelis Curtis. Da lui e con lui va rinnovata la terra cassinate. Solo con la visione europeizzante dello storico si può tornare a raccontare quella memoria bellica che genera molteplici istanze e tante adesioni. La strada da percorrere non è affatto accidentata. È ora un sentiero familiare. Va trasformato in un percorso unitario ed internazionale. Attraverso l’istituzione comune e con la ferrea motivazione dello storico. Ancora un grazie al popolo polacco. Buona memoria e buona ricerca.
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* https://www.facebook.com/cassinowartheatre1944/posts/3130551586997690?__tn__=K-R
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