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Erasmo Di Vito – Francesco Di Giorgio, L’odissea degli Internati Militari Italiani della provincia di Frosinone nell’inferno del Terzo Reich, Centro documentazione e studi cassinati-Aps, Cassino 2023, pagg. 407, illustr. col. e b./n.; f.to cm. 17×24; ISBN 978-88-97592-68-6
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Negli anni della Seconda guerra mondiale migliaia di italiani, civili e militari, furono deportati in Germania e nei territori sottoposti all’autorità del Terzo Reich, internati nei campi di concentramento nazisti per essere utilizzati come manodopera nella poderosa macchina bellica tedesca.
Non a caso tutti coloro che hanno vissuto quella drammatica esperienza, siano essi periti nei campi di concentramento o sopravvissuti, vennero poi denominati «schiavi di Hitler» ma, allo stesso tempo, sono stati definiti anche come «dimenticati di Stato» perché sulle loro drammatiche vicende, sui loro patimenti e su quegli interminabili momenti protrattisi per più di venti mesi scese, nel secondo dopoguerra, un velo di oblio da parte delle istituzioni italiane e quel drammatico capitolo della storia italiana finì per essere totalmente ignorato. Solo da qualche decennio sono stati avviati specifici studi, sono state pubblicate memorie di ex IMI, contenenti testimonianze e documentazione (foto, lettere, carteggi) che hanno avuto il merito di squarciare quel velo di oblio raccontando le sofferenze, le difficoltà, le brutture, le prevaricazioni e le privazioni subite, i sacrifici vissuti (compreso un certo clima di insofferenza nei loro riguardi al momento del ritorno) nonché approntando il martirologio di quegli uomini che lasciarono la loro vita nei campi di concentramento.
Anche la provincia di Frosinone ha dato a questa triste pagina un pesantissimo tributo costellato di morti e di storie traumatiche che appare difficile da rimuovere dalla mente dei sopravvissuti e dei loro congiunti.
Il volume si configura nella prima parte come martirologio degli IMI originari dei Comuni della provincia di Frosinone che trovarono la morte nei lager (i censiti sono ben 686 di cui vengono riportati i dati biografici, quelli militari e, se reperiti, il luogo di cattura, la causa di morte, il luogo di sepoltura), ma al tempo stesso dedica ampio spazio alle testimonianze dei sopravvissuti, per la maggior parte reduci militari. Tuttavia vi si ritrovano anche le vicende di civili, uomini e donne, deportati nei campi di concentramento compresi casi umani veramente particolari come la nascita di un bambino durante la prigionia nel lager attualmente residente a Cassino, oppure quelle di Antonio Tony Vittiglio originario di Sant’Angelo in Theodice ma arruolato nell’Esercito americano e protagonista della liberazione di vari campi di concentramento ubicati nella Germania occidentale.
Conoscere, capire e riflettere su questo dramma della storia contemporanea è utile anche a stimolare le nuove generazioni per costruire un mondo più tollerante, più solidale, più pacifico (gdac).
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