CASSINO TRA I BORBONI E I SAVOIA. UN FLASH SULLO STATO SOCIALE TRA IL 1859 E 1862

«Studi Cassinati», anno 2024, n. 4

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 Emilio Pistilli

Puó apparire interessante esaminare lo stato della popolazione di Cassino alla vigilia della proclamazione dell’unità d’Italia, avvenuta il 17 marzo 1861, e negli anni immediatamente successivi.

Va precisato che allora la città di Cassino si chiamava S. Germano; solo nel 1863 mutò il nome in Cassino (26 luglio 1863, su deliberazione del Consiglio Comunale del 23 maggio 1863).

I dati statistici relativi alla popolazione, che qui si riportano, provengono dall’Archivio di Stato di Caserta, che è particolarmente prodigo di notizie relative al nostro territorio. Va osservato che nel periodo borbonico i rilevamenti statistici sulla popolazione del Regno di Napoli venivano affidati al ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio, che curava molteplici aspetti di carattere sociale, oltre quello strettamente demografico, come si vedrà; con l’unità d’Italia cessa questa preziosa raccolta di dati, e infatti dal 1861 disponiamo solo di quelli demografici.

Nel 1859 S. Germano, con la frazione Caira – in provincia di Terra di Lavoro, distretto di Sora – era capoluogo del circondario che comprendeva, oltre lo stesso capoluogo, Sant’Angelo in Theodice (1535 abitanti), S. Elia (4799), Villa (1931), Pignataro (2272), Terelle (2053) e Piedimonte (2803), con un totale di popolazione di 24179 individui.

1859

Vediamo il dettaglio relativo alla popolazione di S. Germano al 31 dicembre 1859 secondo le classificazioni in uso a quel tempo.

Il Comune contava 8786 abitanti, di cui 900 in Caira.

I bambini maschi fino a 14 anni erano 547, le femmine fino a 12 anni n. 503. Gli adulti maschi venivano raccolti in fasce di età da 15 a 18 anni (n. 439), da 19 a 21 (n. 619), da 22 a 25 (n. 536), da 26 a 60 (n. 1500); le femmine da 13 a 21 anni erano 1200, da 22 a 50 n. 1341. I vecchi maschi da 61 anni in poi erano 657, le femmine da 51 in poi n. 1444. I nati illegittimi erano 7. I coniugati erano 1160 maschi e 1206 femmine, mentre i vedovi erano 400 e le vedove 507: questi ultimi dati non sono congrui tra loro perché se confrontati lasciano ben 153 donne coniugate, non vedove e senza marito, a meno che non si ritenga che i mariti risiedano fuori comune, il che è poco verosimile.

È particolarmente interessante il quadro della popolazione per attività e stato sociale.

I proprietari terrieri iscritti nel ruolo fondiario erano 1845, i “capitalisti! 77. In città vi erano 6 impiegati pubblici e 14 privati; 6 maestri e 2 maestre; 6 avvocati, 4 notai, 2 architetti e 4 liberi professionisti. Inoltre 6 medici e 2 chirurghi, 5 farmacisti, 3 ostetrici, 3 “flebotomini” o praticanti il salasso e 4 addetti ad “arti sanitarie diverse”. Tra gli ecclesiastici si contavano 45 preti, 60 frati (compresi i monaci di Montecassino, ma questo non è specificato) e 40 monache. Esercitavano mestieri diversi: 600 coloni, 200 operai, 40 pastori, 400 artigiani, 200 commercianti, 100 domestici, 250 bottegai, 90 trasportatori e facchini. I mendicanti erano 115 (60 maschi e 55 femmine).

Nelle tabelle statistiche si rilevava anche lo stato di salute della popolazione: gli storpi erano 11 (5 m. e 6 f.), i ciechi 9 (5 m. e 4 f.), i malati cronici 10 (6 m. e 4 f.).

Le parrocchie in città erano 4: S. Germano, con 2241 anime, S. Andrea (attuale S. Antonio), 3335, S. Giovanni Battista, 1964, S. Pietro, 1246.

La statistica del 18591 è firmata dal sindaco Francesco Petrarcone, dal decurione Francesco Labriola (insegnante elementare, padre del più noto filosofo Antonio) e dai parroci Salvatore Martucci, Benedetto Retta, Angelo Nardone, Giuseppe Caracciolo.

I dati su riportati ci fanno conoscere una città con elevato interesse per l’agricoltura (1845 “possidenti”, vale a dire altrettante famiglie, e 600 coloni), ma dedita anche al commercio, per via dei 200 commercianti e 250 bottegai, ed all’artigianato con 400 addetti; la presenza, inoltre, di 4 notai è segno di una vivace attività economica.

A. Soldé: Convent du Mont Cassin et ville de San Germano – 1er Avril 1857.

1860

Esattamente un anno dopo (31 dicembre 1860)2 abbiamo un aumento della popolazione di 90 unità (8876); le variazioni più significative riguardano le bambine fino a 12 anni, passate da 503 a 1108, i vecchi oltre 61 anni, scesi da 657 a 350 e le vecchie oltre 51 anni scese da 1444 a 380, ed il saldo tra maschi e femmine, che prima era a favore delle femmine con 190 unità in più, ora è a favore dei maschi con 28 in più. Le cifre relative alle bambine con meno di 12 anni e alle vecchie oltre i 51 anni son inverosimili se commisurati a quelli dell’anno precedente, però sono dati ufficiali e come tali bisogna assumerli.

Anche per le attività lavorative vale la pena rilevare solo alcune differenze. I proprietari terrieri sono inspiegabilmente scesi a 340, e i coloni a 200, mentre i “capitalisti” sono saliti a 200. I maestri sono passati da 8 a 19 e gli avvocati da 6 a 18; il numero dei pastori si è dimezzato (da 40 a 20), così pure il numero dei mendicanti maschi, mentre è cresciuto quello delle femmine (da 55 a 78). Gli storpi sono passati da 11 a 20.

La firma in calce alla statistica è del sindaco Luigi Matronola, del cancelliere Battista Pennacchini e dei parroci Salvatore Martucci, Angelo Nardone, Giuseppe Caracciolo e Giovanni Battista Nardone.

S. ANGELO IN THEODICE

Riguardo alle statistiche del 1860 va segnalato che non sono comprensive dei dati relativi a S. Angelo in Theodice, che era stato riunito a quello di S. Germano con un decreto dell’11 luglio 1860. Infatti il sindaco Luigi Matronola il 4 giugno 1861 scriveva al governatore della provincia lamentando la mancata compilazione delle statistiche da parte del cancelliere di S. Angelo. La lagnanza ebbe il risultato sperato: il 30 agosto 1861 il cancelliere Raffaele Tumulini fece recapitare le statistiche di S. Angelo aggiornate al 31 dicembre 1860. Da esse leggo che l’ex comune aveva 1570 abitanti (l’anno precedente 1542), divisi secondo lo schema tradizionale nelle seguenti fasce di età: n. 54 maschi fino a 12 anni, n. 81 da 15 a 18 anni, n. 213 da 19 a 21, n. 277 da 22 a 25, n. 254 da 26 a 60 e n. 20 da 60 in poi. Le femmine da 13 a 21 anni sono 231, da 22 a 50 anni 293, da 51 in poi 62. I coniugati maschi sono 197, femmine 197; i vedovi 54, le vedove 104; i nati illegittimi sono 6. Riguardo alle attività lavorative nella frazione si contano 753 possidenti iscritti nel ruolo fondiario, 10 «capitalisti», 100 coloni, 20 pastori, 200 operai, 4 artigiani, 2 bottegai, nessun impiegato pubblico o privato. Inoltre 1 medico, 1 ostetrica, 1 maestro ed 1 maestra, 1 notaio e 7 preti. Elevato è il numero dei mendicanti: 30 maschi e 20 femmine; gli storpi sono 6.

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Al 31 dicembre 1861 la popolazione complessiva di S. Germano con le due frazioni di Caira e S. Angelo ascende a 11346 – solo il Comune di Cassino 7.929 ab. – ponendosi al livello dei due comuni solitamente più popolosi dell’ex distretto: Sora ed Arpino.

Per il 1862 abbiamo un quadro statistico diverso, scandito per mesi. Da esso possiamo apprendere che nell’anno sono nati 360 bambini (176 maschi e 184 femmine) portando la popolazione a 11370; i mesi con maggior numero di nascite sono stati novembre e dicembre; quello con meno nati luglio. I morti nel 1862 sono stati 325 (171 maschi, 154 femmine); il maggior numero di decessi si è avuto a gennaio e a settembre, il minor numero ad aprile. I matrimoni sono stati 114 con il massimo nel mese di dicembre (26).

Per gli anni successivi abbiamo: 11450 abitanti nel 1863 e 11604 nel 1864.

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Per concludere è utile ricordare che nei primi anni del Regno d’Italia Cassino è lanciata verso prospettive decisamente positive, grazie alla sua posizione geografica ma grazie anche all’interessamento di personalità influenti, come l’abate di Montecassino Simplicio Pappalettere: su suo iniziale intervento fu costruito il teatro comunale Manzoni, e quasi certamente per il suo intervento fu istituita a Cassino una sezione distaccata della Corte d’Assise di S. Maria, primo nucleo del glorioso tribunale.

Anche uno sguardo retrospettivo

In Archivio di Stato di Caserta, dal fondo «Agricoltura, Industrie e Commercio» rileviamo l’andamento della popolazione negli anni dal 1809 al 1813. Va tenuto presente che il Comune di Pignataro fu aggregato amministrativamente a quello di San Germano nel 1559 e tale restò fino agli inizi dell’Ottocento3.

Sant’Angelo in Theodice, come già detto, fu aggregato al Comune di San Germano l’11 luglio 1860.

Nelle variazioni successive del numero degli abitanti, infine, va considerato il colera degli anni 1836-37.

1809

– San Germano: 4596 abitanti, di cui 2173 maschi e 2423 femmine

– Pignataro: 1608 abitanti, di cui 811 maschi e 797 femmine

– Cairo di San Germano: 498 abitanti, di cui 256 maschi e 242 femmine

1810

– San Germano: 4971 abitanti, di cui 1883 maschi e 2097 femmine adulti, più 442 fanciulli maschi e 549 fanciulle

– Sant’Angelo in Th. 1123 abitanti, di cui 441 maschi e 447 femmine adulti, più 122 fanciulli e113 fanciulle

– Casali Pignataro e Cairo: 7070 abitanti, di cui 2729 maschi e 2920 femmine, più 676 fanciulli e 745 fanciulle

Carta Amministrativa del Regno delle Due Sicilie 1848.

1811

– San Germano e Casali: 7246 abitanti, di cui 2733 maschi e 2922 femmine, più 838 fanciulli e 753 fanciulle

– San Germano e Cairo: 5525 abitanti, di cui 2095 maschi e 2287 femmine, più 509 fanciulli e 634 fanciulle

– Sant’Angelo in Th.: 1062 abitanti, di cui 442 maschi e 403 femmine, più 116 fanciulli e 101 fanciulle

1812

– San Germano e Cairo: 5485 abitanti, di cui 2074 maschi e 2237 femmine, più 525 fanciulli e 649 fanciulle

– Sant’Angelo in Th.: 1131 abitanti, di cui 441 maschi e 450 femmine, più 136 fanciulli e 104 fanciulle

– Pignataro di San Germano: 1721 abitanti, di cui 638 maschi e 635 femmine, più 244 fanciulli e 204 fanciulle

1813

– San Germano: 5537 abitanti, di cui 2024 maschi e 2197 femmine, più 601 fanciulli e 715 fanciulle

– Sant’Angelo in Th.: 1193 abitanti, di cui 444 maschi e 453 femmine, più 144 fanciulli e 152 fanciulle

– Pignataro: 1726 abitanti, di cui 640 maschi e 638 femmine, più 244 fanciulli e 204 fanciulle

Sempre in Archivio di Stato di Caserta, Ministero dell’Agricoltura Industria e Commercio4 per l’anno 1815 troviamo:

– In S. Germano e Caira (5211 ab.) si contano 683 possidenti e 812 contadini; gli impiegati nelle cosiddette “arti liberali” sono 119, mentre gli artigiani sono 746; i domestici 94, i preti 34, i frati 3 e le monache 23; i mendicanti sono 21 (9 maschi e 12 femmine).

– Pignataro (1820 ab.) ha 14 possidenti, 660 contadini, 27 impiegati, 10 artigiani, 4 preti e 5 mendicanti; tre nati illegittimi.

– S. Angelo (978 ab., allora era comune indipendente), 1 possidente, 965 contadini, 3 artigiani, 1 domestico, 4 preti, 2 mendicanti, 15 nuovi immigrati; è da notare che gli abitanti della futura frazione di Cassino sono classificati quasi tutti contadini e l’accattonaggio è quasi inesistente.

Infine nel censimento del 18485 abbiamo:

– S. Germano 7919 abitanti

– S. Angelo   1448 abitanti

– Pignataro    2218 abitanti


 

1 Archivio di Stato di Caserta, Intendenza Borbonica, Agricoltura, Industria e Commercio, b. 211, f. 268.

2 Ivi, b. 215 A, f. 5.

3 O. Fraja-Frangipane, Paesi della diocesi di Montecassino, Arch. di M. Cass., fol. 291 r.

4 Archivio di Stato di Caserta, Intendenza Borbonica, Agricoltura, Industria e Commercio, b. 176 A.

5 Divisione amministrativa e statistica della provincia di Terra di Lavoro.

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