Memorie di guerra.


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Di Mario Forlino, Cassino, 2004.

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PRESENTAZIONE
A vent’anni si pensa di poter conquistare il mondo; si progetta il 2004-04-memorie-di-guerraproprio futuro, si ha voglia di muoversi, di vivere, si desiderano avventure: è l’età della giovinezza che lo richiede. Mario Forlino, meno che ventenne, tutto questo cercava, nonostante si addensassero nubi minaccio se all’orizzonte del suo avvenire. Ben presto le nubi diventarono bufera; la bufera si tramutò in ciclone: il ciclone della guerra. Il suo sogno di gioventù di essere assunto presso la polizia ferroviaria si era realizzato da poco quando dovette fare i conti con la dura realtà, che si pre sentò il 19 luglio del 1943 col bombardamento dello scalo ferroviario di San Lorenzo a Roma: fu un inferno e fu salvo per miracolo. Dall’avventuroso ritorno alla disastrata Cassino dopo l’8 settembre “43, al tragico soggiorno a Montecassino sotto i terribili bombardamenti del 15 febbraio 1944, dal suo peregrinare tra un bombardamento ed un  mitragliamento per le vie del Lazio, al ritorno definitivo alle macerie di Cassino. Fu una dura esperienza, così come lo fu quella di migliaia di altri Cassinati: tutti violentati nel fisico e negli affetti più cari. Tutto questo andava raccontato, perché le generazioni di dopo sapessero cosa è la guerra.
Mario Forlino in quei tempi tristi ebbe cura di annotare appunti sulla propria esperienza. Ma solo anni dopo, in seguito alle provvidenziali pressioni di D. Germano Savelli, O.S.B., si  decise a sistemare e ricucire quegli appunti con quanto era rimasto indelebilmente inciso nella sua memoria. Ed ecco il diario di oggi. È, dunque, un diario destinato sì ai propri familiari, ma anche a chi vuol conoscere da vicino, tra mite la testimonianza diretta, quegli avvenimenti. Molti Cassinati superstiti di quel calvario del 1943/44 si ritroveranno in queste pagine, perché le situazioni saranno state diverse e molteplici, ma le sofferenze, le privazioni, le angosce hanno toccato tutti: la guerra, quella guerra, non ha risparmiato nessuno. Il capitolo del ritorno definitivo a Cassino ci offre la descrizione di uno stato di immane desolazione della città, dove neppure gli angoli più familiari erano riconoscibili; forse unico punto di riferimento erano i resti dell’antica torre campanaria della chie sa madre. Ed è appunto questo che, ognuno che fece ritorno, trovò della sua vecchia città: “solo croci bianche senza  nome e tante macerie”. Il diario, dunque, al di là dell’intento evocativo e della valenza forse anche autocelebrativa – il che è comprensibile, anzi inevitabile per chiunque voglia far  conoscere le proprie vicissitudini –, ha certa mente valore di documento, perché consente di acquisire cognizione di quanto realmente accadde in quel tempo e di cui non v’è traccia nei libri di storia, dove si registrano solo i grandi eventi ed i grandi personaggi. Il testo, nel suo scorrere agile ed incalzante, e la narrazione, che si snoda in un serrato succedersi di avvenimenti e situazioni sempre ad alto rischio, rendono piacevole ed appassionante la lettura, come se si trattasse di un romanzo di avventure: purtroppo questo “romanzo” è cronaca  vera!

 

Emilio Pistilli
Presidente CdSC onlus

SOMMARIO
PRESENTAZIONE – pag. 5
PREMESSA – pag. 11
La mia adolescenza- pag. 14
19 luglio 1943- pag. 20
27 luglio 1943 – pag. 21
8 settembre 1943 – pag. 23
3 novembre 1943 -pag. 28
24 e 25 novembre 1943 – pag. 28
15 gennaio 1944 – pag. 30
Osservatorio – pag. 31
Febbraio 1944 – pag. 33
6 febbraio 1944 – pag. 34
8 febbraio 1944 – pag. 35
9 febbraio 1944 – pag. 36
11-13 febbraio 1944 – pag. 37
L’avviso di lasciare il Monastero – pag. 40
La notte tra il 14 e 15 febbraio 1944 – pag. 42
Si salvi chi puó – pag. 44
Il viaggio verso la salvezza – pag. 48
17 febbraio 1944 – pag. 49
La polmonite mi assale – pag. 51
La corsa verso l’ospedale – pag. 55
Il ritorno nella legione – pag. 59
Il viaggio verso la Casilina  – pag. 64
L’ordine di andare verso Roma – pag. 67
Il viaggio verso Cassino – pag. 75
Verso Roma – pag. 78
Finalmente a Cassino – pag. 81
Partenza per napoli e ritorno a Cassino – pag. 87
Il dopo guerra- pag. 90

 

 

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