EDITORIALE – Il «cambio della guardia»


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Riprendo una espressione ormai desueta ma ben più viva nell’Italia del secolo scorso e che, ad esempio, era stata utilizzata come «improprio» titolo di una pubblicazione del 1934 di Gaetano Curtis, nel momento in cui, apprestandosi a lasciare la direzione della procura del re presso il Tribunale di Cassino, avanzava la richiesta di istituzione di una circoscrizione amministrativa con capoluogo Cassino. Anche per la nostra cara rivista, come ampiamente anticipato dall’Editoriale del numero scorso, è giunto il momento del «cambio della guardia». Emilio Pistilli, dopo aver fondato e condotto per una dozzina d’anni «Studi Cassinati», ne lascia la Direzione. Un ringraziamento di cuore grande, grandissimo, gli va dunque tributato e mi sia consentito farlo a nome di tutto il Centro Documentazioni e Studi Cassinati, oltre che personale, per la preziosa e infaticabile opera svolta. L’«imperizia», come egli stesso ha definito la sua più che decennale direzione, ma che non ci trova assolutamente concordi, ha prodotto, nell’arco di dodici anni, 44 numeri del bollettino, ognuno dei quali ospita, in media, più di una ventina di saggi. Complessivamente tutti i numeri delle dodici annate si compongono di 3.344 pagine, ognuna delle quali ha richiesto a Emilio Pistilli un laborioso, certosino e, in particolare, qualificato impegno. Infatti egli ha provveduto, dal num. 1 del 2001 al n. 3 del 2012, a raccogliere i saggi inviati dagli autori, vagliandoli, selezionandoli ed effettuando le prime correzioni, per poi inserirli nel programma di stampa, editarli, corredarli di foto, disegni ecc., nonché raccordarsi con gli stessi autori per la correzione delle bozze, e poi ideare e approntare le copertine, lasciando alla casa editrice solo l’ultimo atto, quello della stampa tipografica. In sostanza un lungo, e talvolta accidentato, percorso che ha permesso di avere, nell’arco di tutti questi anni, un prodotto, «Studi Cassinati», non solo con puntualità e regolarità ma, soprattutto, frutto di competenza e cognizione, capace di suscitare e mantenere l’interesse di soci, di specialisti, di cultori dei vari rami del sapere umano come dimostrano sia il trend positivo degli abbonamenti con il progressivo aumento annuale, sia gli apprezzamenti e i riconoscimenti ottenuti, nonché i circuiti di diffusione del bollettino stesso. A tutti quelli che sono chiamati a raccogliere tale eredità, nel fare propria questa sorta di “sfida” lanciata da Emilio Pistilli su continuità e validità del prodotto, è chiesto un oneroso impegno, irto di difficoltà non solo di natura informatica ma conseguenti anche alle scelte da operare, ai rapporti interpersonali e alle competenze in merito agli argomenti trattati o da trattare. Sicuramente su alcune questioni si parte avvantaggiati rispetto agli esordi pistilliani del 2001. Si pensi, ad esempio, alla periodicità, fissata con cadenza trimestrale, oppure all’individuazione di soluzioni tecnico-pratiche che sono state poi utilizzate per il loro buon rapporto qualità-prezzo (formato, tipologia di carta, impaginato), oppure all’impostazione e alla veste tipografica (scelta dei caratteri e del numero di sedicesimi di stampa ecc.), o alle rubriche fisse presenti in ciascun numero del bollettino. Soprattutto, però, fin dagli esordi la rivista si è venuta a caratterizzare per l’adozione di una linea editoriale specifica e ben precisa che è stata portata avanti con continuità tracciando un percorso caratterizzato da una via intermedia a metà tra il divulgativo e lo scientifico con l’esclusione di una tendenza eccessivamente specialistica, appannaggio di periodici accademici ed eruditi, al pari di un orientamento espositivo generalista, caratteristico di riviste popolari e rotocalchi. Da questi indirizzi tracciati nell’arco di una dozzina d’anni, frutto anche di aggiustamenti e miglioramenti dovuti all’esperienza accumulata, non potrà prescindere chi è chiamato da oggi alla gestione di «Studi Cassinati» per seguitare a percorrerli nel segno di quella continuità che, come si augura lo stesso Emilio Pistilli, «pur va salvaguardata» con un auspicio sicuramente condivisibile e condiviso.
Con questo numero, dunque, si riparte facendo tesoro di quanto seminato fin’ora, nella consapevolezza del personale sostegno e aiuto per il futuro garantito da Emilio Pistilli e coscienti delle difficoltà da superare per offrire trimestralmente un prodotto adeguato. Desidero infine ringraziare tutti coloro che hanno condiviso questa prima esperienza editoriale, gli autori degli articoli in primis, gli amici della redazione che si sono sobbarcati l’onere della revisione dei testi e, soprattutto, mi sia consentito, gratitudine e riconoscenza vanno a Chiara Mangiante alla quale, pur scevra di esperienze dirette, è stato affidato un gravoso impegno di elaborazione dei dati ai fini della stampa che, affrontato con entusiasmo e passione, ha sortito un eccellente lavoro.
Gaetano de Angelis-Curtis

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